Nel Viterbese dal 1° gennaio migliaia di cittadini resteranno senz’acqua. Serve subito un piano di emergenza per garantire il diritto all’acqua. L’arrivo dei primi dearsenificatori alla fine del 2012 mentre altri 13 arriveranno alla fine di marzo 2013. Purtroppo la realizzazione dei restanti 49 potabilizzatori si vedrà soltanto nel 2014 non avendone ancora approvato i progetti
Legambiente chiede un immediato piano di emergenza per garantire ai cittadini il diritto all’acqua potabile nelle decine di Comuni, soprattutto nel viterbese, dove non potranno più bere e usare acqua potabile dal 1° gennaio 2013.
«Decine di migliaia di utenze specialmente nella provincia di Viterbo tra pochi giorni non avranno più accesso all’acqua potabile – afferma Lorenzo Parlati, presidente di Legambiente Lazio -. Occorre un piano di emergenza immediato che coinvolga Sindaci, Istituzioni locali e Protezione civile per mettere in campo mezzi e risorse e garantire l’acqua ai cittadini fornendo autobotti, fontane con dearsenificatori o comunque soluzioni idonee e a breve termine».
«Bisogna garantire un approvvigionamento giornaliero di 5-6 litri d’acqua a persona come indicato dall’Istituto Superiore di Sanità – dichiara Pieranna Falasca, coordinatrice provinciale Legambiente Viterbo -. Questa è una vera e propria emergenza sanitaria che coinvolgerà quasi 300.000 abitanti. Ci risulta che esista un piano di emergenza ma non ci sarebbero i soldi per realizzarlo. La Regione deve istituire un’unità di Crisi per fornire dearsenificatori alla popolazione del viterbese».
Queste zone particolarmente colpite dall’emergenza arsenico vedranno l’arrivo dei primi dearsenificatori alla fine del 2012 mentre altri 13 arriveranno alla fine di marzo 2013. Purtroppo la realizzazione dei restanti 49 potabilizzatori si vedrà soltanto nel 2014 non avendone ancora approvato i progetti. Ciò significa che l’epopea dei cittadini sembra essere solo all’inizio per un diritto che dovrebbe essere garantito ad ogni essere umano.