«Piezo» e Fusione fredda ancora sotto un’oscura maledizione

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«Da leader della fisica italiana (e non solo), ti vorrei pregare di riflettere e far riflettere la Comunità dei fisici e l’intera comunità scientifica su questi dati su cui bisognerebbe studiare e lavorare, più che lanciare campagne di guerra che di scientifico non hanno niente e che bloccano la strada nello sviluppo della conoscenza in settori strategici di interesse scientifico e tecnologico anche nazionale»

Pubblichiamo una lettera aperta di Vincenzo Valenzi a Luciano Maiani, leader dei fisici italiani su alcuni atteggiamenti preclusivi della Comunità scientifica.

Caro Maiani,
Grazie per il tuo contributo allo sviluppo scientifico della Fusione Fredda/Lenr con l’articolo critico delle teorie di Widom Srivastava e coll. 
Il confronto teorico e la verifica sperimentale è la via maestra della ricerca della verità che dovrebbe accomunare gli sforzi degli uomini di scienza.
Dopo le intemperie sulla Fusione Fredda/Lenr che sembrano volgere al tramonto essendo la materia al centro di studi nei santuari della ricerca come la Nasa e centinaia di centri di ricerca pubblici e privati, assistiamo alla marchiatura di altre aree di ricerca con risultato finale dopo varie forme di pressione del commissariamento dell’Inirim presieduto dal prof. Alberto Carpinteri.
Complimenti ai Mille (sono i firmatari di un documento contro la ricerca Carpinteri, N.d.R.) che hanno «liberato» l’Inrim dal rischio di sprecare soldi, alla fine ci sono riusciti, quasi meglio di Garibaldi che liberò il sud mentre qua sono riusciti a «liberare» Torino dall’invasore dei sacri territori scientifici.

Ma caro Maiani, ti sembra questo un modo scientifico di affrontare una questione di ricerca sperimentale e teorica in essere, opera di un gruppo di scienziati del Politecnico di Torino e di altri Enti di ricerca?

Ho letto sul «Sole 24 ore» la lettera di autorevolissimi colleghi che chiedevano le dimissioni di Carpinteri e l’abbandono delle sue ricerche che sarebbero fuori dalla fisica. Non era meglio organizzare un seminario e discutere gli esperimenti e le teorie? Replicare gli esperimenti?

O non si usa e chi è fuori dalle «leggi della fisica» deve abiurare o essere cacciato?

Non ti pare che c’è troppa fretta e troppa febbre di ortodossia, che è il veleno della scienza, che uccide lo sviluppo della ricerca dell’ignoto (vedi il bel nome di energia e materia oscura) che è fatto di errori di ipotesi che vengono superate?

O la scienza sarebbe diventata un corpo di certezze che non possono essere messe in crisi alla stregua di una Sacra Scrittura?

Tra l’altro gli esperimenti di Carpinteri e colleghi sono stati analizzati teoricamente da Widom Swain e Srivastava e giusto il 14 dicembre mentre Srivastava li presentava a Coherence1999/2012, pubblicati sul «Journal of Physics G: Nuclear and Particle Physics» con un’analisi dei dati che rende conto della fondatezza nell’ambito delle leggi fisiche note degli esperimenti di Carpinteri.

Da leader della fisica italiana (e non solo), ti vorrei pregare di riflettere e far riflettere la Comunità dei fisici e l’intera comunità scientifica su questi dati su cui bisognerebbe studiare e lavorare, più che lanciare campagne di guerra che di scientifico non hanno niente e che bloccano la strada nello sviluppo della conoscenza in settori strategici di interesse scientifico e tecnologico anche nazionale.

Nel Piezonucleare di Carpinteri e nella Fusione Fredda siamo largamente nel Modello Standard come hanno dimostrato (in modo discutibile e da discutere ovviamente) Widom, Srivastava e colleghi, ma abbiamo molte altre aree della scienza dove c’è ancora molto da fare anche fuori dal consolidato scientifico dei trattati e delle leggi note e sarebbe bene che si guardasse di più nel cannocchiale del pisano, per tentare di leggere e interpretare i molti fenomeni delle pagine del Libro della Natura che ancora ci restano incomprensibili.

Al di là della materia e dell’energia oscura, c’è ad esempio la materia vivente ed i suoi meccanismi di organizzazione, i farmaci con gli effetti avversi governati a quanto pare da interazioni deboli ben studiati ad Est nei grandi Istituti e Politecnici dove sono finiti con grandi onori i cosiddetti Scienziati delle scoperte sbagliate alla Benveniste, come scriveva con scarso senso dell’humor e della realtà, Giovanni Caprara sul «Corriere della Sera».

Maggiore sobrietà e rigore non guasterebbe, con minore disinvoltura, alla «Repubblica», che dopo un paio di mesi è stata costretta dall’Ordine dei giornalisti di Roma a correggere un «errore di trascrizione» sulle 17.000 repliche riuscite che aveva trasmutato in 17.000 repliche fallite dell’esperimento di Fleischmann e Pons.

In gioco il futuro del nostro Paese che conta sempre sul Genio Italico per uscire fuori dal guado.

È compito delle leadership guidare la forza scientifica verso nuove conquiste e non di organizzare piazzate per difendere un’improbabile ortodossia scientifica che, come puoi leggere, anche sul piezonucleare, non ha grande significato.

Siamo alle porte di grandi sviluppi tecnologici emergenti dal lavoro di F&P e a parte gruppi di parlamentari che segnalano la cosa al Governo, sarebbe il caso che l’intera comunità scientifica si dia da fare per fare avanzare la teoria e le applicazioni che si annunciano prossime e che vanno verificate a tutti i livelli e fatte avanzare a gran velocità per vincere la gara della Fusione Fredda che potrebbe ridare al nostro Paese il posto che ha sempre avuto nell’innovazione scientifica e tecnologica.

Con il tuo articolo sulla teoria Lenr/FF di Widom e Srivastava il primo passo è stato fatto, sarà bene continuare con il Piezonucleare e l’articolo segnalato (…) offre un’altra occasione e magari utilizzare i sempre più limitati fondi per avanzare nella sperimentazione e nello sviluppo applicativo che, dai bolognesi e dagli ateniesi, in gara assieme ad altri è annunciato prossimo in questo 2013 freddo (anche dove il petrolio non manca come la Siberia), che si auspica possa essere riscaldato anche dalla Fusione Fredda.