Che sarebbe successo se una trentina di viaggiatori che avevano pagato il biglietto per Firenze e Bologna invece si fossero trovati nella notte a Milano?
Tra le varie sviste di viaggio quella di martedì sera 8 gennaio entra nel Guinness dei primati. Primato di cosa è da stabilire. In epoca di libero mercato e di concorrenza, dopo un’analisi della stessa decido di prendere per arrivare a Firenze non il solito intercity delle vecchie Ferrovie dello Stato, ma Italo, che con gli stessi soldi mi porta a Firenze in metà tempo.
Trafelato e preoccupato affronto il nuovo sottopasso della tangenziale e arrivo alla nuova e stellare stazione Tiburtina dove dopo i primi smarrimenti identifico il binario dove c’è il treno Italo.
Sul pannello delle informazioni primo dubbio:
ci sono due Italo: 18,50 e 18,55 sullo stesso binario 16 e il primo ha un ritardo di 5 minuti.
Nei pressi del binario 16 trovo dei funzionari di Italo che ci confermano il binario e ci dicono che ci sono due treni per Milano ma quello delle 18,50 che è al binario non si ferma a Firenze.
Saliti al binario, sul pannello informativo leggiamo che il treno al binario è il 9958 e dalle info che scorrono si ferma a Firenze SMN. Mentre ci apprestiamo a salire chiediamo ai funzionari di Italo che fare e veniamo informati che questo treno non ferma a Firenze ma va a Milano direttamente.
Chiedo al funzionario che sta accadendo e mi viene detto che ci sono problemi in quanto nonostante il disguido sia stato segnalato alla centrale operativa che governa le info sui pannelli, la correzione non è stata fatta.
Grazie ad un nutrito gruppo di funzionari di Italo nessuno dei viaggiatori che si deve fermare a Firenze e a Bologna prende il treno che (sulla base delle info del pannello al binario 16) è dato essere il nostro.
Il treno delle 18,50 con qualche minuto di ritardo parte dal binario 16 e di lì a qualche minuto arriva il treno delle 18,55 che fa fermate intermedie a Firenze e Bologna.
Si tira un sospiro di sollievo e si parte in modo corretto con in testa alcuni interrogativi che proponiamo ai lettori, ai gestori della rete e alle autorità di controllo varie:
- come si fa con tutti i binari che ci sono a mettere due treni che fanno la stessa tratta di fondo a 5 minuti di distanza sullo stesso binario (tenendo conto poi dei ben noti problemi di ritardi)
- Come interpretare lo scherzo da prete che si stava consumando ai danni di ignari viaggiatori che si erano avventurati a prendere il treno della concorrenza delle vecchie Ferrovie dello Stato.
- Che sarebbe successo se una trentina di viaggiatori che avevano pagato il biglietto per Firenze e Bologna invece si fossero trovati nella notte a Milano?
- Si può sapere che cosa è successo e chi è il responsabile di questa svista tiburtina?
- Si è trattato di una svista o di altro?
Domande a cui sarebbe utile avere una risposta assieme a misure correttive che evitino questi episodi che lasciano perplessi sullo stato delle nostre cose migliori come l’alta velocità e le regole della concorrenza di cui tanto si parla.
(Dal treno, 9 Gennaio 2013, Vincenzo Valenzi)