È accaduto nel Brindisino. Qui, un altro cane, dopo la morte della padrona, da due mesi si reca in chiesa dove è avvenuta la benedizione della salma. Le volontarie animaliste: non finiremo mai di stupirci, questi sono gli animali
Nell’inutile corsa che ci siamo imposti, per andare chissà dove, non facciamo caso a mille espressioni della vita perdendo così il contesto generale e, spesso, perdendoci noi stessi.
Prendiamo il caso degli animali e dei cani in particolare, e di due episodi.
Di cani che seguono il loro padrone e gli sono fedeli fin dopo la morte, sono piene le cronache. L’ultimo è quello di San Donaci, nel Brindisino, dove Ciccio, un pastore tedesco, dopo aver seguito in chiesa per l’ultimo saluto la sua padrona, continua da due mesi a tornare in chiesa e aspettarla…
L’altro episodio è avvenuto sempre nel Brindisino, a San Vito dei Normanni, ieri pomeriggio, lungo la strada che da Brindisi conduce a San Vito dei Normanni, e ci viene segnalato dalla GeaPress.
Protagonista della commovente storia è un grosso cane bianco. Poco prima di quell’investimento, giocava con un altro cane. Anch’esso bianco ma più piccolo. Entrambi, a quanto pare, vivevano nei pressi di un casolare dove alloggiano precariamente cittadini extracomunitari.
Poi, un’automobile in transito, ha investito frontalmente il piccolino. Appena gli ultimi secondi di vita per raggiungere sanguinante il ciglio della strada ed accasciarsi in terra.
Ad accorgersi di quanto avvenuto è stata Angela Amatulli, una volontaria del luogo. Purtroppo per il piccolo cane non c’era più niente da fare. Il cane più grande ha però messo in atto qualcosa di più di una semplice «veglia». Quando ha capito che il suo compagno di giochi non sarebbe più tornato, l’ha preso delicatamente per il collo ed in tal maniera ha attraversato l’intera carreggiata. Infine, prima di sedersi accanto a lui, lo ha trascinato per qualche metro oltre il muretto in pietra che delimita in maniera inequivocabile i bordi della strada.
«Quando sono arrivata – riferisce a GeaPress Marzia Zito, anch’essa volontaria di San Vito dei Normanni – il cane più grosso era ancora accanto al piccolo. Non si è mosso da quel punto finché non abbiamo provveduto al seppellimento del cagnolino». Poi il grosso cane si è guardato attorno e lentamente si è allontanato in direzione della casa. Un ultimo sguardo indietro ed è poi entrato.
Chissà cosa ha pensato il grosso cane bianco. Il suo compagno di giochi era andato via per sempre e lui sembra proprio averlo voluto accompagnare lontano da quella strada. In quella vita di semi randagio, di corpi straziati deve averne sicuramente visti. Del resto, non mancano neanche casi che sembrano surreali. A volte, infatti, si è veramente in grado di combinarne di tutti i colori. Come il caso dei resti del cane investito a Palmi (RC) dipinto come una striscia pedonale, grazie alla disattenzione di un addetto ai lavori…
Questa volta è andata in maniera diversa e del racconto, nonostante le tante storie nelle quali si sono imbattute, resta lo stupore delle volontarie.