Come meglio proteggere le coste pugliesi

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foto di Antonello Fiore
Un tratto di costa di Margherita di Savoia (Bat)
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Il workshop organizzato dalla Sigea pugliese. L’economia collegata all’uso turistico delle fasce costiere, con grandi insediamenti turistici alberghieri e grandi strutture di servizio per il tempo libero, rappresenta la principale attenzione e attrazione per gli amministratori e gli imprenditori. Tutto ciò rende le fasce costiere esposte ad alterazioni e trasformazioni rilevanti

Le naturali attese di valorizzazione e di fruizione turistico-ricreative dei litorali e delle aree di pregio ambientale a esse connesse, fonte di benessere e crescita economica delle popolazioni che occupano questi territori, spesso collidono con le necessarie esigenze di tutela e protezione dei beni naturali ed ecologici degli spazi costieri e di tutela dai processi morfodinamici e meteo-marini, che contribuiscono giorno dopo giorno a connotarne le specificità e diversità della linea di costa.
La costa è un sistema dinamico complesso, in costante cambiamento, controllato da una serie innumerevole di fattori naturali quali la velocità e direzione vento a largo che genera il moto ondoso, l’ampiezza delle onde, l’andamento e la profondità del fondale marino lungo la costa, la potenza delle maree e delle correnti, l’intensità e la frequenza delle tempeste, la quantità di sedimenti trasportati a mare dai fiumi, la quantità di sedimenti trasportati lungo costa dalle correnti, tutti fattori che influenzano i tassi di erosione e di trasporto dei sedimenti lungo la costa determinando fenomeni di accrescimento in alcune aree e di erosione in altre. Tuttavia l’ambiente costiero non è influenzato solo dai processi naturali ma anche da quelli derivanti dall’azione antropica che, direttamente o indirettamente, incidono pesantemente sui fattori naturali.
Le coste da sempre sono state abitate poiché rappresentano una fonte rilevante di alimenti, per le condizioni climatiche favorevoli e rappresentano un collegamento fondamentale per i trasporti e le attività commerciali. Oggi è l’economia collegata all’uso turistico delle fasce costiere, con grandi insediamenti turistici alberghieri e grandi strutture di servizio per il tempo libero, che rappresenta la principale attenzione e attrazione per gli amministratori e gli imprenditori.
Tutto ciò rende le fasce costiere esposte ad alterazioni e trasformazioni rilevanti legate sia all’effetto dei processi naturali di degradazione del suolo sia all’utilizzazione eccessiva delle risorse che si manifestano sia direttamente sulla costa sia nell’ambito dei bacini idrografici e corsi d’acqua da esse sottesi.
Tema questo molto sentito in una regione come la Puglia caratterizzata da uno sviluppo della linea di costa tra i più elevati dell’Italia continentale, pari a circa 995 km.
La Società italiana di geologia ambientale (Sigea), Sezione Puglia, ha organizzato per venerdì 18 gennaio a Monopoli in provincia di Bari un Workshop dal titolo «Le coste pugliesi: tra prospettive di sviluppo ed esigenze di tutela».
Nella giornata di studi si confronteranno accademici di varia estrazione che, da un’analisi dello stato fisico e delle attuali tendenze evolutive dei litorali pugliesi e sulla scorta degli studi scientifici più di recente realizzati, discuteranno delle strategie di pianificazione e norme d’uso necessarie a garantire un’adeguata tutela della risorsa naturale e una legittima valorizzazione socio-economica dei territori costieri; pianificazione indispensabile per assicurare la più corretta tutela e custodia delle diverse componenti che concorrono alla definizione della «risorsa costa».
Alla tavola rotonda, moderata dal prof. Giuseppe Mastronuzzi (Università degli Studi di Bari), che vedrà un momento di confronto tra accademici e amministratori parteciperanno: Alberto Conte (ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare), Fabiano Amati (assessore Regionale Opere pubbliche e Protezione Civile), Antonio R. Di Santo (segretario generale Autorità di bacino della Puglia), Nicola Ungaro (Arpa Puglia), Luigi Perrone (Presidente Anci Puglia), Francesco Mariani (Autorità Portuale del Levante), Augusto Garruccio (Prorettore Università degli Studi di Bari), Antonio Felice Petrillo (Politecnico di Bari), Alessandro Reina (Presidente Ordine dei geologi della Puglia), Angelo Domenico Perrini (Presidente Ordine degli Ingegneri della Provincia di Bari), Antonio Capacchione (Sindacato italiano balneari – Puglia).