La Fao alcuni anni fa dichiarò che gli insetti restano l’ultima soluzione all’alimentazione umana. Tra non molto pertanto dovremmo abituarci a vedere nei nostri piatti cose strane. Da secoli in molti Paesi del sud est asiatico si mangiano insetti, nel deserto del Sahara le tribù nomadi utilizzano farine derivate dall’essiccazione e frantumazione delle cavallette. Sono già diverse le industrie alimentari soprattutto olandesi e Usa che stanno sperimentando nuovi alimenti derivati dagli insetti
Non è fantascienza horror, ma un’ineluttabile meta futura dell’alimentazione umana. Stiamo per raggiungere il pauroso traguardo degli otto miliardi di abitanti su questo pianeta e nel 2050 saremo 14 miliardi. Oggi nei nostri supermercati troviamo cibi e leccornie gustosi in abbondanza, ma fra un po’ non sarà più così, abbiamo depredato mari e territori e a causa di ciò il cibo oggi non basta più a nutrire a sufficienza metà della popolazione mondiale, pensate cosa accadrà quando supereremo la soglia dei 10 miliardi di abitanti.
Tra qualche anno i costi del cibo diventeranno talmente alti da essere per molti irraggiungibili. Quello che oggi vediamo ed acquistiamo nei supermercati con facilità, domani non potremo più farlo. Il cibo diventerà un lusso che solo pochi potranno permetterselo e allora? La soluzione già esiste, basta avere un «po’ di stomaco».
La Fao alcuni anni fa dichiarò che gli insetti restano l’ultima soluzione all’alimentazione umana.
Tra non molto pertanto dovremmo abituarci a vedere nei nostri piatti cose strane. Da secoli in molti Paesi del sud est asiatico si mangiano insetti, nel deserto del Sahara le tribù nomadi utilizzano farine derivate dall’essiccazione e frantumazione delle cavallette. Sono già diverse le industrie alimentari soprattutto olandesi e Usa che stanno sperimentando nuovi alimenti derivati dagli insetti.
Solo a pensarci ci vengono i brividi, il nostro è un vero blocco psicologico abituati come siamo da oltre un secolo a cibi raffinati. Dobbiamo comunque rimuovere questa nostra diffidenza perché altrimenti in futuro o disporremo di tanti soldi da comprare carne bovina, pesce e prelibati ortaggi o decidere di morire di fame.
Un nutrizionista olandese in una recente trasmissione TV locale ha affermato che dalle farine derivate dalla tostatura degli insetti si potranno ricavare cibi più nutrienti degli attuali e anche più gustosi. Oltre tutto, a differenza dei bovini che partecipano ad aumentare l’effetto serra con le loro continue flatulenze a base di metano (gas serra 22 volte più potente della CO2) e che comunque inquinano, gli insetti non emettono gas serra né obbligano l’uomo a disboscare per far spazio a nuovi pascoli. Quindi il cibo del futuro può anche definirsi «ecologico».
Sarebbero circa 1.400 le specie di insetti commestibili. Gli scienziati olandesi sostengono che questi insetti abbiano valori nutrizionali più elevati della comune carne, oltre a contenere molte proteine. Allevarli poi costa meno rispetto ai bovini, e richiede un minor consumo di acqua.
Sperimentare questo cibo del futuro oggi e già possibile, basta andare in Cina, in Thailandia o in Vietnam, girare per i mercati alimentari locali e vedere banchi stracolmi di insetti dove le massaie locali si affollano per acquistarli… provate anche voi a gustarli e poi venite a riferirci… buona fortuna e soprattutto coraggio!