Gent. prof. Fuso,
scusi l’incursione, ma era dai tempi delle grandi battaglie Franchini-Valenzi che non sentivo toni così pacati e civili, e questo mi piace molto.
Sono il classico signor Nessuno, con deboli basi scientifiche e molta curiosità.
Non mi avventuro quindi in alcuna discussione tecnica ma cerco di capire, da alcuni anni, come alcuni esseri umani, dotati di grande intelligenza e profonde competenze verticali, ad un certo punto della propria vita impazziscano e prendano svarioni che li portano, dal punto di vista sia professionale sia economico, alla catastrofe.
E cerco di capire perché una organizzazione importante e seria come il Cicap rischi la chiusura.
Questo mio atteggiamento mentale mi ha costretto a saltare i canali classici dell’informazione e ad andare, a mie spese, a conoscere direttamente alcuni dei protagonisti più «sbeffeggiati» di molte vicende su cui il Cicap ha stampato il timbro di «Bufala doc».
Ho trovato il più delle volte una profonda onestà intellettuale, una etica stringente, intelligenza e apertura mentale fuori dal comune.
Provo a fare degli esempi partendo da più lontano per arrivare a casa nostra:
1. Perché il Cicap non si è mai occupato a fondo, e dico a fondo, del Progetto Pear dell’Università di Princeton?
2. Perché Luc Montagnier è stato insignito del premio Nobel nel 2008, 25 anni dopo la scoperta per la quale gli è stato riconosciuto il premio, proprio mentre inizia a pubblicare articoli «assurdi» su riviste di «basso livello», su un «paranormale» funzionamento del Dna e dei batteri? È evidentemente impazzito. Ma perché dare un premio Nobel a un pazzo? Ho avuto l’onore di incontrarlo più volte e l’ho trovato molto lucido, colto e saggio.
3. Le verifiche fatte dal trio Randi, Maddox, Stewart alle analisi di Benveniste sono davvero una bella pagina della Scienza? Ma davvero il Cicap pensa che quello sia un atteggiamento sano? Evidentemente sì«, se trova spazio tra i suoi membri proprio Randi.
4. Perché Finmeccanica produce una macchina rivoluzionaria come il Trimprob e poi velocemente se ne lava le mani, nonostante belle sperimentazioni in doppio cieco (sì, certo, non controllate così bene come vorrebbero alcuni, ma visti gli indizi non sarebbe il caso di andare a vedere bene in fondo?). Non solo, sulla base di questa notevole scoperta italiana, un illustre chimico-fisico del Cnr sostiene che le evoluzioni di questa tecnologia possano portare ad una terapia non invasiva.
Tutto piantato dal 1992. 20 anni buttati e ora qualcuno dice che forse è tecnologia superata. Tra burocrazia e baroni siamo spaventosamente lenti.
5. Ero al Politecnico di Torino a vedere queste provette che dovrebbero dimostrare il passaggio di neutroni. C’erano 150 persone, intorno a me persone con competenze solide che sostenevano che quelle bolle non potevano essere causate da altro se non neutroni. Su Carpinteri si è immediatamente scatenata la caccia all’uomo. Quelle 150 persone che fine han fatto, qualcuno le ha viste?
Capisco perfettamente il «problema del finanziamento alla ricerca», che Lei sottolinea, ma l’attacco diretto all’individuo mostra davvero un livello generale di decadenza, un branco di iene intorno alla carcassa. Con questi sistemi non andiamo da nessuna parte, e infatti quelli della mia generazione se ne sono andati o se ne stanno andando. Con grande felicità dei languidi baroni.
Spero di non essere risultato troppo aggressivo, o noioso. Si tratta di argomenti che sono stati certamente dibattuti a lungo. Io ancora non ho trovato risposte convincenti.
un saluto cordiale
Francesco Bordino
La risposta di Fuso
Gent.mo Francesco Bordino,
La ringrazio per la mail. Cerco di rispondere alle domande che mi pone.
1.
Se Lei cerca nel nostro sito, scoprirà che ce ne siamo occupati nel momento della chiusura del laboratorio:
http://www.cicap.org/new/articolo.php?id=102028
http://www.cicap.org/new/stampa.php?id=273196
In ogni caso altri «scettici» americani se ne sono occupati. Le consiglio, ad esempio, la lettura della voce corrispondente dello Skeptic’s Dictionary: http://skepdic.com/pear.html
2.
Io credo che il Nobel di Montagnier sia stato pienamente meritato. Tuttavia è un dato di fatto che le sue recenti affermazioni abbiano destato grosse perplessità nel mondo scientifico. Montagnier non è un caso isolato. Episodi analoghi capitano con una certa frequenza. Vi sono illustri scienziati che hanno dato importantissimi contributi in certi campi e che poi, improvvisamente, sono partiti per la tangente innamorandosi di idee bizzarre. Credo che sarebbe interessante se i sociologi della scienza (e forse gli psicologi) studiassero questi casi.
3.
Personalmente penso di sì. L’omeopatia è una pseudoscienza diffusissima e molto popolare, attorno alla quale ruota un business colossale che si regge sulla pelle dei pazienti. Era quindi necessario dare particolare risalto alla smentita degli esperimenti di Benveniste & C e la strategia di «Nature» credo sia riuscita nell’intento. Randi è un grande personaggio, molto amato dalla comunità scientifica. È un tipo bizzarro (estremamente intelligente e simpatico), ma i suoi contributi alla difesa della ragione e della scienza sono stati enormi. E di questo non si può non essergliene grati.
4.
Il Cicap non si è mai occupato della questione. Se ne è occupato però di recente un mio amico medico e metodologo clinico: il prof. Giorgio Dobrilla. La invito a leggere questo suo articolo: http://www.giorgiodobrilla.it/?p=1463
5.
Non ero presente e non Le so dire delle 150 persone. Su Carpinteri mi sono già espresso e mi sembra che il giudizio negativo che ne dà la comunità scientifica sia pienamente motivato.
Sono d’accordo con Lei che gli attacchi personali andrebbero evitati. Purtroppo però sono piuttosto diffusi da entrambe le parti. Le accuse (anche molto pesanti) da parte degli scienziati «eretici» nei confronti del cosiddetto establishment non si contano. Purtroppo siamo tutti esseri umani e a volte si va sopra le righe. Sono d’accordo con Lei che bisognerebbe evitarlo.
Assolutamente no: è stato cortese e ha fatto bene a esprimere le Sue idee. Spero di aver risposto in modo soddisfacente alle Sue domande.
Un cordiale saluto.