Le Associazioni regionali dicono no alla proposta di modifica alla legge regionale di tutela degli ulivi monumentali, in discussione in Consiglio Regionale. La modifica ridurrebbe il paesaggio olivetato pugliese alla stregua dei territori costruiti, permettendo così la realizzazione di intere lottizzazioni in zone agricole, senza la necessità dell’ottenimento di alcun parere paesaggistico
Le maggiori associazioni ambientaliste pugliesi esprimono grave preoccupazione per il tentativo, quasi riuscito, di modificare la legge regionale di «Tutela e valorizzazione del paesaggio degli ulivi monumentali». La proposta di modifica della legge regionale n. 14/2007 consentirebbe la deroga ai divieti di danneggiamento, abbattimento, espianto e commercio degli ulivi monumentali e la non applicazione delle prescrizioni previste dalle norme tecniche di attuazione (Nta) del Piano urbanistico territoriale tematico per il paesaggio (Putt/P) nei casi di piani attuativi di strumenti urbanistici generali approvati prima del 4 giugno 2007, giorno di emanazione della vigente legge di tutela degli ulivi monumentali.
In sostanza la proposta tenderebbe a snaturare i principi fondanti della stessa legge regionale che nel 2007, è bene ricordare, fu approvata all’unanimità proprio con lo scopo di tutelare gli oltre cinque milioni di ulivi secolari monumentali pugliesi, ancora oggi oggetto di espianto e commercio illegale.
Cosa più grave, questa modifica ridurrebbe il paesaggio olivetato pugliese alla stregua dei territori costruiti, permettendo così la realizzazione di intere lottizzazioni in zone agricole, senza la necessità dell’ottenimento di alcun parere paesaggistico.
Le associazioni ambientaliste hanno già espresso la propria piena contrarietà durante le audizioni della quinta Commissione consiliare, competente in materia di ambiente assetto e utilizzazione del territorio, sostenendo le motivate opposizioni avanzate in quella sede anche dall’Arpa Puglia.
Orecchie tappate sia a destra sia a sinistra dato che la proposta di modifica è stata comunque approvata in commissione con voti bipartisan: favorevoli i consiglieri Pentassuglia, Zullo, Camporeale, Iurlaro, Congedo, Longo, Mazza, Pastore e Palese; contrari solo Cervellera, Epifani, Laddomada, Ventricelli.
In un assordante silenzio generale, domani la proposta di modifica arriva in Consiglio regionale rischiando così di diventare legge!
Per Italia Nostra, Legambiente Puglia, Touring Club e Wwf Puglia si tratta di un gravissimo e ingiustificabile colpo basso della politica, inquadrata in entrambi gli schieramenti, a danno della tutela del più importante patrimonio di natura e paesaggio della Puglia.
Non si comprendono le reali motivazioni che giustificano la modifica della legge regionale 14/2007.
Esistono già soluzioni alternative che permettono ai piani attuativi di strumenti urbanistici antecedenti alla legge del 2007 di essere realizzati: ove strettamente necessario, per le aree di espansione urbana, basterebbe modificarli e renderli coerenti ed integrati alle peculiarità paesaggistiche del territorio pugliese. Inoltre, anche lo strumento della variante ai piani e progetti già esiste, è legittimo e consentirebbe di contemperare la tutela e valorizzazione degli ulivi monumentali con l’edilizia di qualità.
Prima che sia troppo tardi, le associazioni ambientaliste auspicano un opportuno cambio di rotta in Consiglio regionale di Puglia e l’abbandono di questa scellerata proposta, nel rispetto dei pugliesi, del mondo agricolo, degli operatori turistici, delle generazioni future anche di quelle passate che hanno consegnato a tutti un paesaggio unico e irripetibile, rimasto intatto nei millenni fino ad oggi.
Italia Nostra, Legambiente Puglia, Touring Club e Wwf Puglia chiedono alla Giunta e al Consiglio regionale di affrontare con maggiore coerenza e lungimiranza gli interessi che gravitano tra tutela e sviluppo economico, avendo a cuore anzitutto di preservare i principi della legge regionale n. 14/2007 e accogliendo compiutamente le disposizioni contenute nella recente Legge del 14 gennaio 2013, n. 10, proprio in materia di tutela e salvaguardia degli alberi monumentali, dei filari e delle alberate di particolare pregio paesaggistico, naturalistico, monumentale, storico e culturale.