Una specie che ha subito un drastico declino in tutto il suo areale di distribuzione e risulta una delle più minacciate; fortunatamente in Basilicata e parte della Puglia (Murge) resistono ancora le popolazioni più importanti d’Italia dalle quali provengono gli esemplari che saranno rilasciati ad iniziativa del Centro Studi Naturalistici
Il grillaio è uno dei rapaci più rari d’Europa che però nell’area della Murgia, tra Puglia e Basilicata, conserva una delle popolazioni più numerose. Questo piccolo falco (approssimativamente 35 cm di lunghezza per 60-70 di apertura alare), molto simile al comune gheppio, è presente nel nostro territorio da aprile a settembre, sebbene siano stati segnalati anche casi di svernamento; si nutre prevalentemente di insetti come le cavallette risultando quindi anche molto utile per la lotta biologica in agricoltura.
Fino a pochi anni fa in Capitanata la specie era quasi del tutto scomparsa contando appena una decina di coppie nidificanti, ma oggi, grazie anche alle attività avviate con il progetto Life Rapaci del Gargano, il numero di esemplari è rapidamente aumentato lasciando ben sperare per il futuro di questa popolazione pugliese.
Lunedì prossimo eccezionale appuntamento per gli amanti della natura presso l’Oasi Wwf Lago Salso di Manfredonia, il Centro Studi Naturalistici Onlus effettuerà il rilascio di Grillai (Falco naumannii).
Avviata ormai da sei anni, questa attività di ripopolamento è ormai una delle più importanti d’Italia per questo rapace, grazie alla quale il Grillaio ha aumentato la sua popolazione nella Provincia di Foggia in maniera esponenziale, raggiungendo la presenza ormai stabile di oltre dieci colonie che lasciano presagire un futuro migliore per questo raro uccello.
Il Grillaio è uno dei più piccoli rapaci europei. Le popolazioni effettuano a settembre una spettacolare migrazione verso le aree a sud del Sahara dove vi svernano, mentre a marzo tornano in Italia dove si riproducono. La presenza del Grillaio nelle campagne della Capitanata si rivela inoltre molto utile per la lotta biologica in agricoltura: il nome stesso del rapace è infatti spiegato dal fatto che si nutre prevalentemente di cavallette ed altri piccoli insetti.
Purtroppo a livello internazionale si tratta di una specie che ha subito un drastico declino in tutto il suo areale di distribuzione e risulta una delle più minacciate; fortunatamente in Basilicata e parte della Puglia (Murge) resistono ancora le popolazioni più importanti d’Italia dalle quali provengono gli esemplari che saranno rilasciati.
(Fonte Centro Studi Naturalistici)