È la specie bandiera della conservazione degli habitat steppici e degli agroecosistemi tradizionali, risulta in forte regresso nella maggior parte del suo areale, tanto che nell’ultimo aggiornamento di BirdLife International (BirdLife International 2004), la specie è stata considerata globalmente minacciata
Con grande soddisfazione il Centro studi naturalistici ha ricevuto la comunicazione da parte della Commissione europea del probabile finanziamento del progetto di reintroduzione della Gallina prataiola.
Un progetto che vede coinvolte importanti istituzioni scientifiche di altri due Paesi europei, la Spagna e la Francia, nonché i due parchi nazionali pugliesi, il Gargano e l’Alta Murgia, così come una importante associazione di categoria del mondo agricolo italiano, la Coldiretti.
Il progetto, elaborato in accordo con l’Assessorato all’Ambiente della Provincia di Foggia, potrà ulteriormente collegarsi anche con le attività intraprese in campo ambientale dall’Atc della Provincia di Foggia, al fine di favorire la ridiffusione di questa specie simbolo dei pascoli, presente in Puglia da più di 15.000 anni così come testimoniato dai resti ritrovati in diverse dimore rupestri, nonché dai disegni che accompagnano l’opera ornitologica dell’Imperatore Federico II.
L’unica nota di preoccupazione risiede nel fatto che l’amministrazione provinciale, beneficiario coordinatore del progetto, non ha ancora deliberato in Giunta l’approvazione del progetto. Pertanto il Centro studi naturalistici sollecita l’amministrazione a completare l’iter, in modo da permettere l’effettiva esecuzione del progetto, così da aggiungere la gallina prataiola tra le specie (Cicogna bianca e falco Grillaio) che, tramite l’azione coordinata con l’Unione europea, sono ritornate a nidificare con successo in Capitanata.
La Gallina prataiola
La Gallina prataiola Tetrax tetrax, è la specie bandiera della conservazione degli habitat steppici e degli agroecosistemi tradizionali, risulta in forte regresso nella maggior parte del suo areale, tanto che nell’ultimo aggiornamento di BirdLife International (BirdLife International 2004), la specie è stata considerata globalmente minacciata (SPEC 1). La Gallina prataiola Tetrax tetrax è inserita nella lista delle specie prioritarie di uccelli della Direttiva 79/409/CEE anche ai fini del cofinanziamento Life (Comitato Ornis 26/4/’96 + 20/5/97), dotata di uno specifico «European Union Action plans for 8 Priority Birds Species – Little Bustard» (1997).
In Italia è sedentaria e nidificante in Sardegna, ormai rara e localizzata in Puglia (Provincia di Foggia). In Puglia nelle Zps oggetto dell’intervento si stima una popolazione compresa tra 10 e 50 individui (CSN 2006, Petretti 2007, Oss. Nat. Parco Naz. del Gargano 2005-2009). Tali stime sono da verificare mancando dati recenti di monitoraggio.
La specie è legata sia ai residui ambienti di tipo steppico vocati al pascolo, con presenza di asfodelo, scheletro roccioso affiorante o ambienti misti di steppa con aree prative incolte, set-aside o prati da sfalcio. In ogni caso, la sua sopravvivenza dipende dal mantenimento di un mosaico di aree a regime di utilizzo estensivo delle aree pascolive e agricole. Tali ambienti, rappresentano la versione antropica delle originarie steppe asiatiche esclusivo habitat della specie prima dello sviluppo dell’agricoltura.
La drastica riduzione della popolazione di Tetrax tetrax presente nelle Zps non permette la ricolonizzazione spontanea dei siti da parte di esemplari in migrazione o in erratismo. L’attuale numero di individui fa sì che l’unica reale possibilità di ricreare una popolazione vitale selvatica di Tetrax tetrax è quella di rilasciare giovani esemplari mediante il metodo sviluppato in Francia nell’ambito del progetto Life 04/NAT/FR/000091, una volta garantito un buon numero di siti di nidificazione. Pertanto una ricolonizzazione spontanea è possibile solo in presenza di un sostanzioso numero di individui che possano rappresentare un forte elemento di aggregazione, stante il comportamento sociale della specie.