Un maschio di tre anni è morto nella regione dei parchi. L’associazione «Salviamo l’Orso»: bisogna prevedere sottopassaggi per la fauna. Il Parco d’Abruzzo propone un’Autorità speciale di nomina governativa e con poteri ampi di intervento per superare difficoltà e limiti esistenti rispetto a una complessa realtà territoriale e amministrativa
Una grande infrastruttura autostradale che attraversa un territorio protetto da parchi e riserve. Luoghi dove in teoria dovrebbe esserci la migliore tutela possibile. Così il Parco nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise, caratterizza la zona dove ha trovato la morte, a causa di un investimento, una maschio di orso bruno marsicano.
Il tragico incidente, spiega l’Ente Parco, non è però avvenuto vicino al Parco nazionale. Siamo infatti al chilometro 89 (direzione Roma) dell’Autostrada A24 nei pressi del casello di Tornimparte. Un’area ai margini del Parco Regionale del Sirente Velino e presso la Riserva Naturale della Duchessa al confine tra le Regioni Abruzzo e Lazio.
Il corpo dell’orso, dell’età di circa tre anni e del peso di 90 kg circa, è stato recuperato dagli agenti del Corpo Forestale dello Stato della Stazione Ovindoli – Rocca di Mezzo e trasferito presso la Asl dell’Aquila. Da qui il successivo passaggio all’Istituto Zooprofilattico di Teramo dove verranno eseguiti gli esami e le analisi necessarie.
Secondo quanto diffuso dall’associazione «Salviamo l’Orso», l’impatto è avvenuto stamani intorno 5,45. Illeso l’automobilista.
Il Parco nazionale ricorda come la zona sia stata sempre segnalata per la presenza dell’orso e già alcuni anni addietro, negli stessi luoghi, venne trovato morto un altro animale, probabile vittima di un avvelenamento.
«Anche se in questo caso si è trattato di un tragico incidente – ha dichiarato il Presidente del Parco Nazionale d’Abruzzo a proposito di quanto avvenuto stamani- e non di deliberata volontà umana a nuocere, sempre di grave perdita si tratta e occorre fare in modo, pur essendo nello specifico difficile individuare misure di salvaguardia appropriate, che questi avvenimenti non si ripetano».
Per l’associazione Salviamo l’Orso, proprio in quell’area andrebbero aperti dei sottopassi. Questo perché l’autostrada passa vicino alla montagna rappresentando così una vera e propria barriera difficile da aggirare.
Tutti, infatti, sono concordi sulla pericolosità di quel tracciato. Se per l’associazione torna così drammaticamente in primo piano la problematica degli investimenti, il Parco nazionale ricorda come altri investimenti hanno riguardato anche l’Autostrada A 25 nel tratto Pescina-Pratola Peligna a cavallo tra il Parco nazionale, il Parco Regionale e la Riserva naturale del Monte Genzana. Poi la stessa strada 83 che attraversa il Parco nei pressi di Pescasseroli. Per non parlare del treno che è stato a volte causa di morte per i platigradi.
La notizia del povero animale morto investito, arriva a distanza di soli pochi giorni dall’avvenuta diffusione dei dati che sembravano mostrare un moderato trend positivo della popolazione selvatica degli orsi. «Oggi arriva una notizia terribile – ha sottolineato il presidente del Parco – l’ennesima, che fa tornare tutti con i piedi per terra». I pericoli ed i rischi per questo grande predatore persistono tutti. Anzi, sempre secondo il Parco, aumentano quotidianamente».
Per il presidente Rossi è ormai il caso di iniziare a pensare ad una «Autorità speciale per l’Orso bruno marsicano», di nomina governativa e con poteri ampi di intervento. Il tutto per superare difficoltà e limiti esistenti rispetto a una complessa realtà territoriale e amministrativa.