Al quarto posto nella classifica italiana sulla velocità di crescita delle temperature, Roma mostra un aumento continuo dal 1961 al 2012 da 16,1°C a 16,8°C. Degli 0,7 punti che si aggiungono, ben 0,5 sono stati registrati solo negli anni dal 2001 al 2012. La città è a forte rischio idrogeologico
Di politiche di adattamento ai cambiamenti climatici se ne parla praticamente dal 1992, quando si svolse la prima conferenza sul clima a Rio de Janeiro. Ma un’occasione più vicina fu la Conferenza sul clima che si svolse proprio a Roma nel 2007, dove furono definite le prime 13 azioni per l’adattamento sostenibile.
Sarebbe troppo lungo fare l’elenco delle inadempienze della politica nei riguardi di questo tema. Qui proponiamo la nota sintetica di Legambiente sperando di non essere vittime del principio di selezione naturale…
Negli ultimi 30 anni le temperature medie nella Capitale sono aumentate di 0,7 gradi centigradi e diventano sempre più frequenti i fenomeni violenti di precipitazioni. Questi i dati emersi per la Capitale dalla prima conferenza internazionale sul tema dell’adattamento climatico in ambito urbano promossa da Legambiente e Iuav.
Al quarto posto nella classifica italiana sulla velocità di crescita delle temperature, Roma mostra un aumento continuo dal 1961 al 2012 da 16,1°C a 16,8°C. Degli 0,7 punti che si aggiungono, ben 0,5 sono stati registrati solo negli anni dal 2001 al 2012. Un caso limite si è verificato durante l’estate scorsa durante la quale sono state registrate temperature più alte che nei trentenni 1961-1990 e 1991-2000. L’anomalia rappresentata dallo scorso anno prosegue nel confronto tra i mesi di luglio ed agosto: nei passati trentenni presi in considerazione è sempre stato luglio il mese con il picco più caldo dell’anno, mentre nel 2012, al contrario, le temperature più alte si sono verificate nel mese di agosto.
«I fenomeni climatici violenti di questi giorni sono una nuova evidente dimostrazione che il clima sta cambiando, a Roma servono interventi di adattamento a questa nuova situazione, mentre la Capitale deve partecipare con convinzione alle iniziative per ridurre la CO2 emessa – ha dichiarato Lorenzo Parlati, presidente di Legambiente Lazio-. Roma è a forte rischio idrogeologico, alla nuova amministrazione capitolina chiederemo politiche nuove e urgenti per affrontare il problema e in questa direzione si possono anche usare utilmente i fondi europei che la Regione Lazio vuole impegnare sulla green economy entro il 2013».
I dati sulle precipitazioni rivelano una città mediamente meno piovosa rispetto ai trentenni precedenti, con periodi siccitosi nei mesi di gennaio e marzo e giugno-luglio. Sono più frequenti però eventi violenti come le alluvioni. Il 20 Ottobre del 2011 si è riversato il doppio della pioggia che cade normalmente sulla Capitale in 30 giorni (130 mm in due ore nel centro e 230 mm in periferia contro una media pari a 87 mm). L’alluvione provocò il blocco dei tram in tutta Roma, la chiusura delle linee di metropolitana A e B, quella della linea Roma-Lido tra Acilia e Ostia, la chiusura ed evacuazione di decine di scuole, 7.000 richieste di intervento a Carabinieri e Polizia, 13.000 ai Vigili del Fuoco, oltre che il dramma di una persona morta.