L’Antitrust ha avviato una procedura urgente contro decine e decine di prodotti e parafarmaci spacciati (soprattutto su internet) come dimagranti, anoressizzanti, lipolitici, tonificanti, energizzanti ed anche antidolorifici. Le cure miracolose sono un problema antico amplificato dalla rete in maniera aggressiva e accattivante
Questa rubrica è dedicata alla salute ed a tutto il mondo che gira attorno ad essa. Poche parole, pensieri al volo, qualche provocazione, insomma «pillole» non sempre convenzionali. L’autore è Carlo Casamassima, medico e gastroenterologo, ecologista nonché collaboratore di «Villaggio Globale». Chi è interessato può interagire ponendo domande.
Con l’estate si (ri)presenta, ineluttabile ma ogni volta aggiornato, quel variopinto caravanserraglio di offerte a metà fra l’ammaliante e l’impresentabile, che potremmo definire con il titolo sin troppo buono di «Come perder peso senza soffrire (anzi gioendone)». Una specie di mercatino dell’assurdo fatto di bevande multicolori e cibi magici, di tisane provenienti dagli angoli più reconditi del pianeta e decotti fatti proprio con l’erbetta che ci cresce sotto casa, di pillole che in una settimana bruciano i grassi e tavolette che fanno esplodere la muscolatura, di creme che asciugano stanche pancette invernali e gocce miracolose che aumentano il metabolismo e ridonano tonicità.
Una specie di suk della dietologia mordi e fuggi, un Circo Barnum della scienza sfusa, un’Armata Brancaleone della fisiologia a misura di favola tutta finalizzata ad offrire e vendere soluzioni facili ed accattivanti al «dannato» problema dei chili di troppo.
E se sino a pochi anni fa la cosa appariva e si manifestava sotto le sembianze della vicina di casa o della conoscente dell’amica, dell’istruttore palestrato del centro sportivo che frequentavamo o del collega d’ufficio, oggi l’attacco muove a partire dallo strumento che più di altri fa parte della vita di ciascuno (in particolare dei più giovani) vale a dire dal nostro pc, dal nostro smartphone, dal nostro tablet. Decine, centinaia di invitanti finestre commerciali si aprono, seducenti e risolute, durante la nostra navigazione in internet, proponendoci di risolvere in poche mosse e pochissimi click quel «problema dei chili di troppo» che sembra diventare affare di Stato non appena il sole si fa più caldo e deciso. In cambio, naturalmente e manco a dirlo, di pochi anzi pochissimi euro.
Abbiamo conosciuto così (si fa per dire) l’efficacia miracolosa di bromelina ed aceto di sidro, mirtilli blu, noci amazzoniche ed asparagi lipolitici quando non di «anelli dimagranti virtuali» (chi ci capisce qualcosa è bravo!) che, senza sforzo alcuno per carità, «riducono il colesterolo, tonificano il fegato, attivano la rigenerazione cellulare» e chi più ne ha più ne metta. Il «Gastrobioring», ad esempio, «funziona secondo lo stesso principio dell’anello gastrico chirurgico. I risultati ottenuti sono gli stessi e chi lo usa perderà peso ed eviterà il trauma ed i pericoli legati ad un’operazione chirurgica…» mentre con «Asparagus Lipo» perdi «1Kg al giorno fino a 7 kg a settimana, mangiando senza contare e dimagrendo a tutta velocità» con la sicurezza (sic!) di un prodotto che «elimina i chili di troppo in tempi record, polverizza il grasso cattivo degli ammassi adiposi, elimina la cellulite (anche molto vecchia), riequilibra le funzioni digestive e intestinali, distende i tessuti e disegna la forma dei glutei». Peccato per la caduta dei capelli, l’ipertrofia della prostata, le crisi emorroidarie e la pesantezza post prandiale ma confidiamo che col tempo l’Asparago faccia progressi.
A parte le battute siamo davvero alle comiche, rappresentate da pubblicità senza scrupoli lanciate a piene mani in mercati privi di controllo verso utenti non si sa bene se ingenui o sciocchi. È un fatto che l’Antitrust ha avviato una procedura urgente (che dovrebbe portare a sentenza in pochi mesi) contro decine e decine di prodotti e parafarmaci spacciati (soprattutto su internet) come dimagranti, anoressizzanti, lipolitici, tonificanti, energizzanti ed anche antidolorifici.
Si tratta di una trentina di articoli (ArtroFlexill, Slim Aspargus, Wakame, Gastrobioring, Aceto di sidro, Bromelina, LhipiHeal, Goemon, Luna Slim, Ciblaction A37, CherrySlim, Accuslim, Af6 Super Slim, Aha Force 7, Braziol5, Caloslim Xs, Easy To Slim 5, Equibioslim, KillKilo, Kilo-Hunter, L.A. Looks Body Wrap, Slim Bool, Slim Effect 24h, Slim Patch, Slimadvance, Xtralight, Zactival, Slim Plus, Soludrena, Xantoslim, Argan, Bleuet, Gel Organicsilicium 24h, Glucimol, Gotulitho, Long Life, Maitake, Mirtillo Blu, Noce Amazzonica) dai nomi più fantasiosi e liberamente acquistabili su internet senza grandi difficoltà da parte di chiunque.
L’accusa è quella di promettere dimagrimenti rapidi e facili (con prodotti di cui a volte davvero si sa poco o nulla) senza porsi il problema di dare il giusto peso agli elementi di educazione alimentare senza i quali quelle promesse assumono le sembianze di una illusione. O di una truffa.
La spinta a ridurre il proprio peso corporeo è una delle più forti, nella nostra società e quindi nel nostro mercato. L’illusione verso uno snellimento senza sofferenze è una seduzione irresistibile. Trovare il modo di dimagrire mangiando, poi, è (o sarebbe) un po’ come scoprire il Santo Graal. In realtà la gestione del proprio peso risponde a regole semplici e conosciute, lontane dalla visione miracolistica proposta da questi prodotti e da chi li vende. Proveremo a parlarne anche qui, nel nostro «Villaggio Globale», lasciando che a prevalere sia innanzitutto il buon senso.
Carlo Casamassima, Medico, Gastroenterologo