Illustrato da Eugenio Lombardi, architetto esperto di urbanistica partecipata ed ideatore dell’Ecomuseo del Nord Barese, già progettista di quello della Valle d’Itria. Il 9 luglio incontro fra i sindaci di Modugno, Bari, Bitonto e Giovinazzo e l’assessore regionale Barbanente
Altro passo avanti verso l’Ecomuseo del Nord Barese che cerca di coinvolgere sempre di più anche Modugno. Infatti, presso il Palazzo della Cultura a Modugno, il Movimento «Cittadini senza Fili», in collaborazione con l’Associazione Ecomuseo del Nord Barese, il Partito Democratico di Modugno e l’Associazione Pianeta solidale, ha organizzato un incontro informativo dal tema «Ecomuseo del nord barese. Dalla rigenerazione urbana alla valorizzazione dei beni culturali della città».
La prospettiva della serata è stata quella che anche Modugno possa entrare a far parte della rete dell’«Ecomuseo urbano del nord barese», di cui faranno parte Bari, Bitonto e Giovinazzo.
Ad entrare nel merito della questione, illustrandone la genesi ed i caratteri, è stato il relatore della serata, Eugenio Lombardi, architetto esperto di urbanistica partecipata ed ideatore dell’Ecomuseo del Nord Barese, già progettista di quello della Valle d’Itria. Lombardi ha infatti parlato di «sostenibilità ambientale. Io sono nato a Bari ma per studi mi sono trasferito in Finlandia. L’ecomuseo è un sistema. È un grande contenitore che ci dice di promuovere il territorio come sistema. Lavorando sui paesaggi si guadagna». Poi sulla sua pagina Face book ha commentato così l’evento: «Ottima riuscita della serata. Grande interesse e assoluta assenza di deviazioni verso parti politiche, vista anche la presenza trasversale agli umori politici. Molte sentite e valide le domande poste. Adesso la palla passa al sindaco Nicola Magrone, presente ieri e che parteciperà il 9 luglio, insieme ai suoi colleghi di Bari, Bitonto e Giovinazzo, all’incontro istituzionale con l’assessore regionale Barbanente. A lui, come ai sindaci di Bitonto e Giovinazzo, chiederò la costituzione di un laboratorio di urbanistica partecipata, l’adozione della Convenzione europea del Paesaggio, ampia pubblicità, perché l’iniziativa coinvolga liberamente e a pari livello tutti gli organi associativi e i cittadini sensibili, la promozione di un corso di formazione per operatori ecomuseali (da estendere agli altri Comuni), la realizzazione esecutiva del “Parco dei Sensi” nel complesso di Balsignano, quale fondamentale segnale di fruizione del territorio ecomuseale a tutti, a prescindere dalle condizioni di genere, psicofisiche, sociali, economiche».
Come interlocutore per il progetto di Rigenerazione urbana è intervenuto poi il consigliere Fabrizio Cramarossa, già capogruppo del Partito democratico modugnese nella scorsa amministrazione cittadina che ha sottolineato come «una iniziativa simile era stata portata avanti da Elena Di Ronzo assessore uscente, con una diversa geografia dell’ecomuseo, ma identiche finalità di tutela e promozione del Territorio». Polemico è stato invece l’intervento di Raffaele Paparella il quale ha dichiarato come «l’idea di istituire un sistema ecomuseale a Modugno nasce dal sottoscritto. Il sindaco Rana accolse l’idea, la presentò in Giunta, dove tenni una relazione a riguardo. La Giunta approvò, a mio avviso pur non comprendendo appieno la portata della decisione. Ma era il primo passo che avrebbe condizionato il presente e futuro. Allora la Regione Puglia non aveva ancora legiferato in tal senso, cosa che avvenne successivamente (Legge Regionale 6 luglio 2011, n. 15 “Istituzione degli ecomusei della Puglia”). Inoltre segnalo che ho portato l’idea all’attenzione del Piano Strategico per l’Area Metropolitana della Terra di Bari dove rappresentavo il Comune di Modugno». Dunque si è aperta la strada per un ecomuseo anche a Modugno. Un altro passo avanti verso un nuovo sistema di sostenibilità ambientale.