Il ministero dell’Agricoltura vuole aprire la caccia nei Parchi. Il No dell’On.le Zanoni. Un riforma insensata e assurda. Zanoni: non assisterò in silenzio allo sterminio della fauna. Il Wwf: se si ritiene necessaria o opportuna una riforma della legge quadro sulla caccia, questa deve esclusivamente essere finalizzata ad una maggior tutela della fauna ed al rigoroso rispetto delle regole europee ed internazionali, ad iniziare dall’applicazione della Convenzione internazionale sulla tutela della biodiversità
«Riforma insensata e assurda». Non si arrestano le polemiche sulla cosiddetta riforma che il ministero delle Politiche Agricole e Forestali si appresta a fare pervenire alla Conferenza Stato Regioni.
Ad intervenire è ora l’eurodeputato Andrea Zanoni che, nel suo comunicato, ha affermato di non volere rimanere in silenzio ad «assistere ad un piano di sterminio programmato a favore della lobby dei cacciatori». Secondo l’on. Zanoni la riforma del Ministero prevede una vera e propria «caccia selvaggia» agli ungulati e l’eradicazione delle specie definite «alloctone», ovvero immigrate autonomamente e stabilitesi nel territorio. Il testo dovrebbe essere esaminato dalla commissione Agricoltura della Conferenza delle Regioni nella seduta di domani.
Con il testo messo a punto dal ministero dell’Agricoltura guidato da Nunzia De Girolamo, afferma sempre Zanoni, si propone l’estensione della caccia agli ungulati per tutto l’anno con qualsiasi condizione climatica e si apre la caccia nei parchi e nelle oasi di protezione con il pretesto del prelievo selettivo, ovvero quei pochi angoli di territorio dove la fauna si rifugia per nidificare e riprodursi. Si prevede, inoltre, l’introduzione dell’eradicazione della fauna alloctona senza contemplare il ricorso né ai metodi ecologici obbligatori per legge, né ai censimenti, né ad altre valutazioni tecnico-scientifiche o ai divieti di commercializzazione.
La proposta prevede che l’attività di controllo faunistico non costituisca esercizio di caccia ed inoltre non cancella dall’elenco delle specie cacciabili le 19 specie di avifauna che a livello europeo sono considerate in uno stato di conservazione sfavorevole e quindi da proteggere. Non viene toccata nemmeno la previsione di caccia durante le fasi di migrazione, di nidificazione, di dipendenza dei piccoli, in spregio alla Direttiva Uccelli 147/2009/CE sulla conservazione degli uccelli selvatici ed in contrasto anche con le valutazioni scientifiche contenute nella «Guida per la stesura dei calendari venatori ai sensi della legge 157/92, così come modificata dalla legge Comunitaria 2009, art. 42» diffusa dall’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra).
L’eurodeputato Andrea Zanoni, vice Presidente dell’Intergruppo per il Benessere e la Conservazione degli Animali al Parlamento europeo si è rivolto così ai ministri delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali dell’Agricoltura Nunzia De Girolamo, dell’Ambiente, della Tutela del Territorio e del Mare Andrea Orlando e a quello per le Politiche europee Enzo Moavero Milanesi chiedendo di bloccare immediatamente la modifica alla Legge 157/92. «Sono allibito – ha dichiarato Zanoni – dal piano predisposto dal ministero dell’Agricoltura per il “divertimento” dei cacciatori che sono una minoranza rispetto alla maggior parte degli italiani che si dichiarano contro la caccia. È incredibile come l’Italia perseveri nel cercare di aggirare le indicazioni dell’Europa che vanno nella direzione della tutela della fauna e della biodiversità. Non può passare sotto silenzio il fatto gravissimo di cercare, bypassando la stessa normativa italiana in vigore, di risolvere la questione delle deroghe di caccia, che con stratagemmi delle Regioni sta già portando all’Italia una nuova condanna europea, con relative sanzioni pecuniarie».
Zanoni ha espresso tutta la sua preoccupazione per una modifica che rivela a suo avviso un approccio ormai sorpassato e privo di ogni fondamento scientifico, prevedendo infatti misure gravemente peggiorative per la vita, il benessere e la conservazione degli animali, sia autoctoni sia alloctoni. «Con il testo in esame – ha aggiunto Zanoni – si sta tentando di allargare la possibilità di cacciare con metodi e in periodi specificatamente vietati dall’Europa: si autorizza la caccia sulla neve, la caccia agli ungulati anche nelle oasi di protezione e nei parchi con il pretesto del prelievo selettivo, si continua a prevedere la possibilità di uccidere specie di avifauna protette anche a livello internazionale. Come si può permettere di uccidere nei periodi di migrazione, nidificazione, dipendenza dei piccoli, violando palesemente la Direttiva Uccelli 147/2009/CE? È inaudito e mi batterò contro queste decisioni insensate e assurde».
Il Wwf
Interviene anche il Wwfche definisce l’intervento una iniziativa autonoma e da stigmatizzare. Un testo da approvare insieme alle regioni e presentare in Parlamento che in realtà è gravemente peggiorativo della legge attuale che disciplina l’attività venatoria in Italia. Il Wwf ricorda a questo proposito come a tutt’oggi l’unica legge nazionale per la tutela della fauna selvatica è proprio la 157/92. Secondo gli ambientalisti la proposta ministeriale va nella direzione opposta rispetto agli obblighi di migliorare i livelli di tutela della fauna restringendo tempi, luoghi e specie oggetto di caccia, come chiede e impone l’Europa. Il tutto quando siamo già arrivati alla soglia di una nuova condanna da parte dell’Unione europea per la reiterata violazione delle leggi europee sulla tutela della fauna e degli habitat naturali.
Il Wwf concorda con quanto affermato dall’on. Basilio Catanoso nell’interrogazione che ha tempestivamente presentato ai ministri dell’Agricoltura e dell’Ambiente, chiedendo di fermare la proposta in quanto «testo pericoloso ed inopportuno, che non rappresenta una riforma della normativa sulla tutela della fauna e regolamentazione della caccia, ma tende piuttosto a dilatare tempi e modi dell’attività venatoria».
Per il Wwf Italia, se si ritiene necessaria o opportuna una riforma della legge quadro sulla caccia, questa deve esclusivamente essere finalizzata ad una maggior tutela della fauna ed al rigoroso rispetto delle regole europee ed internazionali, ad iniziare dall’applicazione della Convenzione internazionale sulla tutela della biodiversità. Quella proposta non è che una pseudoriforma, pensata esclusivamente a fini filovenatori e senza il coinvolgimento, assolutamente imprescindibile, di tutti i soggetti istituzionali, sociali e scientifici.