«Sos Delfini»

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L’iniziativa, nata lo scorso 4 luglio, in coincidenza con la Giornata mondiale contro la cattività dei mammiferi, si pone come obiettivo la chiusura dei delfinari in cui delfini e in alcuni casi anche orche, vengono sfruttati come fenomeni da baraccone per il sollazzo dei visitatori grandi e piccini

No bambini: i delfini non sorridono mentre, chiusi forzatamente nei delfinari, danno sfoggio di loro stessi.
Questa è «Sos Delfini», la nuova campagna europea di Lav e Marevivo, alla quale è stato dedicato anche un sito che fornisce tutte le informazioni utili per condividere inevitabilmente le ragioni di questo «No».
L’iniziativa, nata lo scorso 4 luglio, in coincidenza con la Giornata mondiale contro la cattività dei mammiferi, si pone come obiettivo la chiusura dei delfinari in cui delfini e in alcuni casi anche orche, vengono sfruttati come fenomeni da baraccone per il sollazzo dei visitatori grandi e piccini.
Un’attività davvero redditizia per i gestori di queste gabbie acquatiche.
La forma naturale della bocca dei delfini fa credere a chi osserva che loro si stiano divertendo.
Cosa si vede: un salto, poi un altro, poi un pesciolino come ricompensa.
Uno show ripetuto anche tre volte al giorno.
La verità: in questi luoghi è stata documentata l’assenza di quei presupposti che dovrebbero garantire a questi meravigliosi animali una vita dignitosa.
Come affermano Lav e Marevivo: «In Italia i delfinari non hanno alcuna funzione educativa, né scientifica, o di conservazione della specie, ovvero non rispettano queste caratteristiche obbligatorie per legge, facendo invece spettacolo: un inganno che i potenziali visitatori devono conoscere e a cui dobbiamo mettere fine, a tutela degli animali imprigionati in questa inaccettabile, forzata cattività».
Le due associazioni sperano di convincere i potenziali spettatori inizialmente a boicottare questo tipo di spettacoli in cui vengono meschinamente utilizzati i cetacei e tutte le loro potenzialità atletiche e cerebrali; per poi arrivare alla chiusura definitiva dei delfinari stessi su tutto il territorio nazionale, come è successo già per quello di Gardaland l’estate scorsa, dove erano stati accertati alcuni decessi di esemplari malati.
Le ricerche di possibili inadempienze relative alle leggi italiane che tutelano i diritti di questi animali riguardano anche altri delfinari attivi in Italia come il Delfinario di Fasanolandia (Fasano, Brindisi), Zoomarine (Torvajanica, Roma), il Delfinario di Oltremare (Riccione) e il Delfinario di Rimini.
Perché il vero spettacolo è poter vedere un animale sorridere per davvero in mare aperto.