Il Lago di Vico un bene da non lasciare morire

690
Tempo di lettura: 3 minuti

Subito risposte riguardo lo stato di salute del Lago. Faggeta, bonifiche e alga rossa: tre battaglie da vincere

Lasciare integro il patrimonio naturale che circonda le sponde del Lago di Vico, preservarne la biodiversità, mettere in campo azioni per ridurre il livello di eutrofizzazione delle acque, monitorarne la qualità ed effettuare i necessari interventi di bonifica del territorio. Sono queste le tre priorità ambientali evidenziate oggi a Caprarola da Goletta dei Laghi, la campagna di Legambiente, realizzata con il contributo di Coou e Novamont e per le tappe romane con il contributo della Provincia di Roma. I rappresentanti del cigno azzurro hanno fatto il punto sullo stato di salute del bacino lacustre, coinvolgendo volontari, istituzioni e cittadini in una giornata ricca di iniziative.
Sono diverse le vertenze aperte sullo stato ecologico del Lago di Vico ancora in attesa di una risposta precisa da parte delle Istituzioni, tra queste, le sorti delle monumentali faggete di Monte Venere e di Monte Fogliano che lo circondano, hanno senza dubbio un posto di rilievo.
Riconosciute come Siti di Importanza comunitaria e Zone a protezione speciale, nonché habitat prioritario, in quanto ospitano specie animali annoverate come Specie prioritarie nella Direttiva Europea Habitat 92/43/CEE e dalla Direttiva Uccelli 79/409/ CE. Ciò nonostante è in fase di attuazione un Piano di gestione e assestamento forestale (Pgaf) che prevede il taglio degli alberi più grandi per circa 40 ettari ovvero un terzo delle faggete.
«Già dal 2006, da quando si è iniziato l’iter per l’approvazione del dibattuto Piano di gestione e assestamento forestale di tutti i boschi all’interno della caldera del Lago di Vico, siamo stati in molti a farci avanti contro qualsiasi intervento che andasse ad impattare l’integrità del patrimonio boschivo – dichiara Roberto Scacchi, direttore di Legambiente Lazio -. Le Faggete depresse di queste aree sono un patrimonio naturale di valore inestimabile, che va assolutamente salvaguardato da qualsiasi operazione di disboscamento. In questo senso – conclude Scacchi – è prioritario puntare su una tutela sostenibile, per tanto ci fa ben sperare l’impegno preso da un gruppo di consiglieri regionali al fine di evitare operazioni che possano in qualsiasi modo compromettere questo prezioso presidio di biodiversità».

Un’ulteriore criticità per il Lago di Vico è rappresentata dalla presenza nello specchio d’acqua della temuta alga rossa, o alga tossica, definita scientificamente Planktothrix rubescens, che costituisce un pericolo per la salute dell’ecosistema del lago ed un potenziale rischio per quella degli abitanti. A tal riguardo, dei significativi passi avanti sono stati fatti grazie all’approvazione dei novi Pua, Piani urbani agricoli, grazie ai quali si è riuscito a minimizzare l’uso dei fertilizzanti nei terreni adiacenti al Lago, riducendo così l’apporto si sostanze chimiche che aumentano il processo di eutrofizzazione e di conseguenza la presenza delle alghe.

Se per il momento quest’ultimo problema sembra essere contenuto, rimane aperta la spinosa questione delle bonifiche del territorio, che ha sollevato numerose polemiche. Al lago di Vico c’era infatti uno dei più importanti bunker-laboratorio dove, nel corso dell’ultima guerra, il regime fascista aveva concentrato le ricerche sugli ordigni Nbc, (Nucleare, batteriologico, chimico) mettendo in piedi un magazzino per materiale di difesa.

Passati più di sessant’anni, nel marzo 2010, un documento del Centro tecnico logistico interforze Nbc del ministero della Difesa, attestava ancora «la presenza di masse metalliche e non metalliche», ma anche che in un paio di campioni di terreno si riscontrava la presenza di livelli di arsenico superiori ai valori di Concentrazione soglia di contaminazione.

«Con il passaggio della Goletta dei Laghi vogliamo ribadire il nostro impegno verso la salvaguardia a 360 gradi di questo territorio che rappresenta una parte importante delle nostra identità – dichiara Fabrizio Giometti, presidente del circolo di Legambiente Il Lago di Vico -. Lanciamo un appello al ministero della Difesa, alla Prefettura e all’Arpal, affinché si forniscano in tempi brevi informazioni certe sullo stato di avanzamento delle operazioni di monitoraggio e bonifica, rispetto ai progetti poco trasparenti, iniziati e non portati a termine che fino ad oggi sono stati condotti senza l’opportuna comunicazione alla cittadinanza».

«Il Lago di Vico rappresenta una delle aree di maggior interesse naturalistico del Lazio e uno tra i biotopi di interesse nazionale – sottolinea Simone Nuglio, portavoce della Goletta dei Laghi -. Per questo è di estrema importanza sanare le criticità ambientali, valorizzando così tutto il sistema territorio che ruota attorno al lago. Con la nostra campagna vogliamo evidenziare che solo attraverso l’unione d’intenti tra le Regioni, i Parchi, i Comuni, i cittadini e le associazioni ambientaliste è possibile generare un processo virtuoso per la salvaguardia e il rilancio del territorio. Sul Lago di Vico – conclude Nuglio – dopo il risanamento delle acque e del suolo, le sfide da vincere sono preservare la biodiversità e migliorare le connessioni ecologiche, scelte che sono senz’altro decisive per la tutela del delicato ed importante ecosistema lacustre».