È da tempo che il centro Enea della Trisaia custodisce questo uranio e il fatto che ora sia iniziato lo smantellamento dovrebbe essere una buona notizia. E invece no, noi se non rendiamo misterioso anche quello che non lo è non siamo contenti. Resta è l’amarezza per la considerazione che questo tipo di «autorità» che pure ha avuto l’investitura dal Parlamento possa agire in spregio ai diritti dei cittadini
La Sogin comunica che a Gioia del Colle «sono stati “rimpatriati” materiali nucleari sensibili di origine americana, che erano custoditi in appositi siti». «Tradotto», stando alle voci provenienti già da ieri dalla Basilicata, dal Centro Itrec di Rotondella e dall’aeroporto militare di Gioia del Colle, si dovrebbe trattare proprio delle barre di Elk River giunte in Italia per essere riprocessate.
È il segreto di Pulcinella, è da tempo che il centro Enea della Trisaia custodisce questo uranio e il fatto che ora la Sogin, secondo il mandato parlamentare, sta riuscendo a smantellare questi centri pericolosi per il nostro ambiente dovrebbe essere una buona notizia.
E invece no, noi se non rendiamo misterioso anche quello che non lo è non siamo contenti.
E questo non rende un buon servizio alle iniziative. Perché comportarsi come uno stato di guerra e considerare i cittadini e le autorità durante il percorso come persone non in grado di comprendere? Perché non rendere al massimo la sicurezza e quindi l’informazione per questo tipo di spostamenti che indubbiamente presentano un certo grado di pericolosità
Si dice la sicurezza. Altra baggianata. Come se le Intelligence quelle buone o quelle cattive non sappiano queste notizie e come se degli spostamenti seguiti da un nutrito schieramento di agenti armati possa passare inosservato.
C’è poco da girarci intorno, quello che resta è l’amarezza per la considerazione che questo tipo di «autorità» che pure ha avuto l’investitura dal Parlamento possa agire in spregio ai diritti dei cittadini invocati solo quando hanno votato e chissà come questi voti diventano un mandato senza diritti e senza doveri.
Ovvio il polverone che ora le forze politiche facciano vedere che ci tengano ai cittadini. Ci sono interrogazioni da M5s, Sel, Pd, Pdl. Il presidente della Regione Basilicata, Vito De Filippo, ha convocato per venerdì prossimo, una riunione del Tavolo della trasparenza sul nucleare con la Sogin che gestisce il sito di Rotondella.
«Abbiamo una domanda per la Sogin – si legge in un comunicato del Presidente dei Verdi – visto che la nota diffusa nel pomeriggio sul trasporto del mistero Rotondella-Gioia del Colle era imperscrutabile: il materiale restituito agli Usa è forse tutto o parte del combustibile irraggiato uranio-torio proveniente dal reattore Elk River del Minnesota trasferito all’impianto Itrec tra il 1969 e il 1971 e di cui Cnen (Comitato nazionale per l’energia nucleare) è divenuto proprietario nel 1973?», ed ancora «Dopo che 20 elementi sono stati ritirati nel centro della Trisaia dovrebbero essere rimasti 64 elementi di combustibile di Elk River».
E il vice-presidente di Legambiente di Basilicata, Stefano Ciafani, sottolinea: «La questione riapre, il problema del trasporto delle scorie nucleari, che il più delle volte avviene senza informare i cittadini e gli abitanti proprio come è accaduto recentemente in Piemonte con le scorie di Saluggia. L’assenza totale di informazione, di trasparenza e la militarizzazione del territorio, senza dare spiegazioni ai cittadini, non sono di certo una buona premessa. La strada da seguire e praticare per la gestione di rifiuti nucleari si basa invece su una corretta trasparenza e informazione. Per questo chiediamo alle istituzioni politiche di fare chiarezza sull’intera vicenda».