Se il trend di aumento della CO2 in atmosfera resta questo, nel 2050 potremmo superare i 470 ppm di concentrazione in atmosfera. A quel punto catastrofi climatiche in sequenza e fenomeni estremi meteo metterebbero a rischio di sopravvivenza molti popoli della Terra
L’allarme giunge dal Noaa, il più prestigioso centro di studio del clima del pianeta. Se il trend di aumento della CO2 in atmosfera resta questo, nel 2050 potremmo superare i 470 ppm di concentrazione in atmosfera. A quel punto catastrofi climatiche in sequenza e fenomeni estremi meteo metterebbero a rischio di sopravvivenza molti popoli della Terra.
Nei primi anni del 1970 la concentrazione della CO2 nell’atmosfera era di 327 ppm, in poco più di 40 anni siamo passati agli attuali 403 ppm. «Una corsa folle verso l’ecocatastrofe climatica – affermano gli scienziati del Noaa – i cui effetti negativi potremmo cominciare ad avvertire già da adesso».
Si pensi che da 260 ppm della CO2 nel periodo della Roma Imperiale per giungere ai 320 ppm della fine del 1960 ci sono voluti 2000 anni. Un periodo questo in cui piante ed animali sono riusciti ad adattarsi. Ma da 320 a 470 ppm in meno di un secolo sarà matematicamente impossibile consentire al mondo animale e vegetale del pianeta di adattarsi.
Non è solo la grande crisi finanziaria del pianeta che dovrebbe preoccuparci, alla quale prima o poi si potranno trovare delle soluzioni, ma quella climatica la quale, raggiunta la cosiddetta fase «del non ritorno», sarà impossibile porvi rimedio.