Come su accennato e specificato, al momento, nel mondo, si preferisce adottare la nuova filosofia di sicurezza nucleare a «intrinseca e passiva». Questo moderno approccio si basa sull’impiego automatico delle leggi fisiche per aggirare guasti, malfunzionamenti e difetti per renderli innocui e re-instaurare il funzionamento normale operativo.
In altre parole, gli effetti fisici naturali debbono subentrare naturalmente e automaticamente allorquando vengono a mancare le condizioni del normale funzionamento dei sistemi. Così, effetti fisici naturali mettono immediatamente in sicurezza i sottosistemi, gli apparati, e i dispositivi tecnologici preposti, che erano usciti fuori specifica e cominciavano a lavorare fuori sicurezza. L’esempio più semplice è offerto dal nuovo progetto di centrale nucleare che prevede la costruzione di una piscina piena di acqua nella parte superiore. In caso di guasto del sottosistema di raffreddamento del nucleo centrale (Kore) e relativo surriscaldamento si aprono automaticamente delle valvole poste in alto sotto la piscina e l’acqua cade naturalmente sul nucleo raffreddandolo ed evitando danni successivi al reattore. In altre parole si sfrutta la forza di gravità. Esistono altri accorgimenti naturali per fare fluire l’aria a pressione senza impiego di pompe ad hoc ma sfruttando sovrappressioni e depressioni naturali.
Si tratta quindi di impiego di un principio della sicurezza «intrinseca e passiva» che in virtù delle leggi fisiche che governano l’intero universo non potrà mai difettare.
Oltre al problema sostanziale dell’accettabilità permane quindi il problema del tipo o dei tipi di reattori che verranno resi operativi nel breve e nel medio termine. Sembrerebbe, per ora, che gli accordi politici ed economici abbiano operato la scelta manageriale che non disdegna unitamente alla produzione di energia termica anche quella di prodotti secondari come idrogeno e altro ancora. Ciò non esclude che si possano realizzare reattori nucleari di concezione ancora più avanzata.