Ostilità preconfezionata

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Ben sa il lettore che in Italia il grande dilemma della accettabilità delle centrali nucleari non è concluso affatto ma è una discussione ancora in atto.

Questo problema ha assunto una connotazione peculiare e propria di ostilità preconcetta mossa soprattutto da varie «lobby» di potere contro interessate alla riduzione del consumo di carburanti di origine fossile ma anche di altre fonti di energie alternative. Queste «lobby» attingono conflittualità sociale a comando nel verdegrigio e variegato mercato dei cosiddetti ecologisti ortodossi, per contrapporre in nome dell’Umanità ogni pretesto per sabotare tutte le iniziative.
Bisognerebbe, invece, ricordare che il funzionamento operativo di una centrale nucleare da 1000 MW (in media) implica la diminuzione di acquisto di 10 Milioni di euro di petrolio al giorno.
Purtroppo queste contestazioni innescate a tempo differito vengono fatte esplodere nei momenti più delicati quando cioè, l’Italia cerca di allinearsi con la politica energetica delle altre Nazioni del mondo, ed in particolare con Paesi europei, del che dal secolo scorso posseggono ampi parchi di centrali nucleari.
Si ritiene, infatti, per non uscire dai marcati internazionali degli scambi che tra breve l’Italia rientri nel novero dei Paesi che si servono di energia nucleare a fissione e non solo dalle centrali estere vicine al confino.
Quando questo avverrà, bisognerà provvedere a fare più opera di divulgazione e di informazione giusta contro il fronte delle ostilità. Allora tutti potranno e dovranno contribuire a rendere meno tesa la contrapposizione delle idee.
Di fatto, si accetta l’ipotesi di lavoro programmatico, secondo cui l’Italia abbia intenzione di riprendere e raggiungere, nel prossimo futuro (normalmente si accenna al 2020), una ripartizione armonizzata, chiamata mix, di fonti di energia costituita, per esempio ma non necessariamente, del 50% da carburante fossile (carbone, petrolio e gas naturale), 25% da fonte nucleare da fissione e infine 25% da fonti rinnovabili ed integrative quali solare, eolico, biomassa, geotermia ecc.