L’acqua inquinata fa morire 1,3 milioni di bambini ogni anno

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In accordo con le più recenti stime dell’organizzazione mondiale della sanità (Who) e del fondo per l’infanzia delle nazioni unite, 768 milioni di persone non hanno accesso all’acqua potabile e due milioni e mezzo di persone non sono in grado di sanificare l’acqua con facilità. Fino ad ora sono stati attivati 105 progetti aggiuntivi in 35 paesi per la fornitura di acqua potabile a 7,7 milioni di persone

Si conclude oggi, a Stoccolma, la Settimana mondiale dell’acqua, che è il punto di riferimento annuale per le questioni idriche a livello mondiale sin dal 1991. Ogni anno la Settimana mondiale dell’acqua affronta un tema particolare per consentire un esame più approfondito di un argomento specifico legato all’acqua, quest’anno è la partnership nel settore idrico.
Il 2013 è stato dichiarato dalle Nazioni unite l’anno internazionale della cooperazione nel settore della risorsa idrica, il tema di questa settimana è infatti costruire partnership nel settore idrico. Durante questa settimana, scienziati, organizzazioni no profit ed amministratori si incontreranno all’Istituto internazionale dell’acqua di Stoccolma per discutere sulle nuove ricerche e sugli sviluppi nella conservazione dell’acqua, e ancora più importante, su cosa sia veramente necessario fare per assicurare protezione ad una delle risorse più importanti del pianeta soprattutto per le future generazioni.
In accordo con le più recenti stime dell’organizzazione mondiale della sanità (Who) e del fondo per l’infanzia delle nazioni unite, 768 milioni di persone non hanno accesso all’acqua potabile e due milioni e mezzo di persone non sono in grado di sanificare l’acqua con facilità.
L’acqua inquinata gioca un ruolo importante nella malnutrizione, provocando vomito e diarrea che impediscono l’assorbimento di elementi nutrizionali importanti presenti nel cibo. La mancanza di acqua potabile è la causa di morte per circa 1,3 milioni di bambini ogni anno.
Anche l’Unione europea partecipa alla settimana per l’acqua, ricordando che dal 2004 al 2012 ha finanziato progetti che hanno aiutato più di 70 milioni di persone nei Paesi in via di sviluppo ad accedere all’acqua potabile e più di 24 milioni di persone a migliorare la sanificazione dell’acqua. In tutto, nel periodo 2008-2013, l’Unione europea ha stanziato un totale di circa € 2 miliardi per il settore idrico e igienico-sanitario in 62 paesi. Il sostegno dell’Ue per l’acqua e per i servizi igienico sanitari ad essa collegati passa attraverso vari strumenti, uno di questi è il progetto EU’s Water Facility, che con un budget di 212.000.000 di Euro si è concentrata sulle persone più vulnerabili nelle aree rurali e periurbane.
Oltre a ciò, consapevoli che le sfide sono ancora molte, sono stati attivati 105 progetti aggiuntivi in 35 paesi per la fornitura di acqua potabile a 7,7 milioni di persone. Questi progetti mirano a fornire impianti sanitari per 2,8 milioni di persone e comprendono programmi di educazione all’igiene per 4,9 milioni di persone.
Nel 2000 l’obiettivo era quello di dimezzare, entro il 2015, la percentuale di popolazione senza un accesso sostenibile all’acqua potabile e ai servizi igienici di base, anche se l’obiettivo generale è stato quasi raggiunto, purtroppo ancora troppe persone non hanno accesso a questa vitale risorsa.

 

R. V. G.