Le nuove sfide europee della ricerca e dell’innovazione del programma Europeo H-2014-2020 perseguono l’obiettivo di favorire l’innovazione nel settore delle biotecnologie alimentari che conducano ad un sensibile miglioramento della qualità e la sicurezza alimentare al fine di prevenire e preservare la salute lungo tutto l’arco della vita. Nella futura bio-economia della «società della conoscenza», le strategie di sviluppo non potranno essere più soltanto basate sulla crescita quantitativa della ricchezza (misurabile col Pil in termini economicistici), ma diverrà direttamente relativo alla sostenibilità del benessere psico-fisico dei cittadini
La crisi economica contemporanea determina una conseguente progressiva insostenibilità del welfare medico sanitario, e di conseguenza è in crisi la produzione farmaceutica. A questo stato di cose il piano strategico di Europa 2020 prevede un netto superamento della crescita del business correlato alla cura delle malattie nell’intento di favorire ogni innovazione biotecnologica che riesca a diminuire le spese medico-sanitarie. «Qualità e Benessere» è pertanto il binomio necessario per favorire una strategia di qualità in settori quali agricoltura, prodotti alimentari, e nutraceutici, che induca una più elevata prevenzione della salute fino a tarda età.
La nuova visione socio-economica del programma comunitario Horizon 2020, propone «grandi sfide sociali» di ricerca ed innovazione imprenditoriale per raggiungere una condizione di cambiamento finalizzata al benessere per tutti i cittadini. Tale visione strategica di H-2020 tende a valorizzare la qualità e la sicurezza ed inoltre il disinquinamento della produzione alimentare, agricola e marittima; pertanto tale strategia innovativa trova nella «bio-economia» il settore innovativo della competitività nel futuro sviluppo globale.
Food for Think & Think for Food
La Nutrizione umana è direttamente correlata allo stato di benessere del cervello e viceversa l’alimentazione influenza la crescita e l’equilibrio del cervello. Recenti ricerche sul metabolismo cerebrale, che agisce sulla ricomposizione dei neurotrasmettitori, hanno messo in evidenza che «non» sono decisive le caratteristiche energetiche degli alimenti, ma soprattutto è di rilevante importanza, la qualità dei metaboliti (Aminoacidi e oligopeptidi, vitamine, antiossidanti, ecc.) originati principalmente a livello gastro-duodenale quali derivati dal cibo che ingeriamo. Pertanto assumono necessità di attenzione la diete particolarmente attente alla funzionalità ed il benessere cerebrale, in quanto esse sono decisive per realizzare stati diffusi di benessere psico-fisico che influenzano il sistema complesso di pensare comunicare e attivare un comportamento salutistico dell’uomo che va ad incidere sull’effettivo potenziamento della qualità della vita. Lo sviluppo della ricerca e produzione «Nutraceutica» si concentrano pertanto nel mettere in luce gli alimenti e gli stili di vita che migliorano le prestazioni cerebrali ed il benessere psicofisico.
In estrema sintesi possiamo mettere in evidenza alcuni consigli a riguardo dell’importanza ad assumere i seguenti componenti di una dieta nutraceutica che migliori la funzionalità cerebrale.
Il cervello ha bisogno di un flusso costante e regolare di sangue ben ossigenato contenente principalmente amminoacidi e limitate quantità di zuccheri. Per ottemperare a tale esigenza può essere importante:
1) Una dieta ricca di grano integrale ed altri cereali (ricchi di folati, omega 3, ecc.) e di Pre- e Probiotici (Yogurt…) per migliorare il flusso di sangue al cervello.
2) Assumere sufficienti proteine da uova, carni scelte e pesce fresco … o da prodotti vegetali (fagioli, ecc.)
3) Importante è migliorare l’umore e indurre atteggiamenti positivi del pensiero, si va ad interagire con la produzione ormonale e migliora le potenzialità del metabolismo. In tal senso anche un buon bicchiere di vino e ottimo per facilitare il buon umore e la digestione del cibo.
4) Evitare un invecchiamento precoce riducendo il peso ed evitando sistematicamente di esagerare nel cercare di saziare la fame oltre il necessario.
5) Inoltre è necessario evitare lo «stress ossidativo», e quindi diminuire la quantità di zuccheri per evitare un sovraccarico energetico e fare largo uso di frutta e verdura specialmente di quella colorata (gli anti ossidanti naturali sono spesso coloratissimi), come nelle carote, pomodori maturi, mirtillo, melograno, tè verde, frutta secca, ecc.; la componente vegetale ha inoltre il vantaggio di equilibrare l’acidità del flusso sanguigno provocata da un eccesso di ingestione di sostanze proteiche.
6) Infine induce benessere cerebrale l’esercitare uno stile di vita molto attivo che sia pienamente soddisfacente e ci procuri stati emozionali e comunicativi interattivi che sussistano le nostre esigenze psico-fisiche evolutive di tutte le età.
Neurobiologia ed alimentazione
L’importanza delle ricerche neurologiche e psicologiche sulla alimentazione umana è stata per molto tempo disconosciuta ciò perché il modello nutrizionale faceva riferimento ad una concezione «meccanica» nella quale il cibo era il combustibile, utile a produrre calorie come se il cibo fosse bruciato in una stufa, anziché essere percepito da ricettori simili a quelli del gusto, distribuiti in vari organi funzionali (cervello, lingua, cuore, polmoni ed intestino) e quindi decodificato e trasdotto in nutrienti sulla base di un complesso sistema di informazione neuronale ed ormonale e genetico che ha come fine la dinamica metabolica di distruzione degli alimenti e della loro ricomposizione in nutrienti capaci di rigenerare il nostro complesso sistema vivente e di pensiero.
Oggi l’osservazione, tramite risonanza magnetica, ha permesso l’osservazione di specifici circuiti neuro-bio-chimici del cervello ed anche del sistema cerebrale enterico (secondo cervello) situato nell’intestino. Tali osservazioni sulla comunicazione neuronale tra i due cervelli, in un primo tempo hanno permesso l’analisi delle disfunzioni e disturbi psichici derivanti dalla alterazione del comportamento alimentare (anoressia, bulimia, ecc.), ma in seguito sono stati estesi ad atri fronti emergenti di osservazione neurologica/nutrizionale, come l’aumentare di malattie e malesseri correlati alla ingestione del cibo, quali la celiachia e la crescita della sensibilità al glutine, ed inoltre la glicemia, che conduce al diabete, le intolleranze ed altri disturbi alimentari causati dalla malnutrizione, fenomeni che quando tendono a cronicizzarsi conducono al cancro ed altre gravi neoplasie.
Pertanto il cervello è decisivo nella regolazione del nostro sistema metabolico a partire dal controllare il senso di fame, basandosi su aspettative di informazione individuate dai vari ricettori e quindi agendo sulla produzione di ormoni come la Leptina (che regola la sazietà) e la Grelina (che regola l’appetito), questi ultimi vengono prodotti dall’ipotalamo, mentre il cervello ha inoltre un impatto sul controllo di molteplici altri ormoni, tra essi, gli ormoni antagonisti «Insulina e Glucagone», che regolano il metabolismo del glucosio, ed anche gli ormoni tiroidei che regolano la crescita ed in particolare il metabolismo dei grassi… ecc.
Inoltre il cervello tramite il «nervo vago» che innerva tutto l’apparato gastrico, riesce e regolare tramite il sistema parasimpatico, ogni necessità di attivazione enzimatica ed inoltre riesce a modulare il necessario controllo di acidità/basicità a partire dalla bocca, allo stomaco, all’intestino, controllandone anche la motilità per favorire il decorso e la digestione del cibo. Infine il cervello agisce nel determinare la necessaria simbiosi interattiva con i batteri intestinali, i quali agiscono sul metabolismo primario attuato nel nostro intestino ed infine è capace di regolare le attività metaboliche del fegato per la immissione di nutrienti freschi nel flusso sanguigno assieme al trasporto di ossigeno.
Le ricerche di «neurologia della nutrizione» sono oggi una frontiera di ricerca e sviluppo che concerne essenzialmente lo studio del cosiddetto «Asse Cervello Intestino» («Gut Brain Axis»), mediante il quale si attiva la «regolazione ed il riconoscimento immunitario» e di conseguenza complessivamente i criteri di personalizzazione nutrizionale del rapporto tra alimentazione e salute dell’uomo nelle varie età nell’intero corso della vita. Viceversa alterazioni della simbiosi con i batteri intestinali (dis-biosi) sono in grado di alterare la neurochimica cerebrale e determinare disturbi di ansia e depressione che oggigiorno purtroppo sono di grande rilievo nelle deprivazione del benessere psico-fisico.
In conclusione nella nuova dimensione di indagine ed innovazione richiesta dai programmi su «Agricoltura, salute e benessere» del programma Horizon 2020, si denota che viene ad assumere un ruolo fondamentale il cambiamento concettuale orientato verso l’intento di sviluppare prodotti e processi industriali «nutraceutici», sostenibili e innovativi, che modificano sostanzialmente i processi di produzione e di ricerca precedentemente sviluppati, secondo un vecchio modello concettuale «quantitativo di tipo energetico e meccanico» ormai obsoleto. Tale paradigma «meccanicista» oggi quale viene sostituito da criteri di sviluppo nel quale la «qualità nutraceutica» del prodotto viene ad essere direttamente una misura del benessere dell’uomo anziché del solo valore di mercato.
Pertanto il sostanziale cambiamento derivabile da tali modificazioni dei rapporti tra «Agricoltura alimentazione e benessere» visti in termini innovativi dello sviluppo «nutraceutico», deriva dal fatto che nella futura bio-economia della «società della conoscenza», le strategie di sviluppo non potranno essere più soltanto basate sulla crescita quantitativa della ricchezza (misurabile col Pil in termini economicistici), ma, come è indicato dal profilo di indagine delle Grand Challenges di H-2020, diverrà direttamente relativo alla sostenibilità del benessere psico-fisico dei cittadini. Pertanto la ricchezza economica sarà solo e soltanto un’auspicabile componente di un nuovo sistema di vita e di sviluppo della futura «bio-economia», anziché l’unica misura competitiva del business socio-economico.
Biblio On Line
– Future Horizon of Nutrition
http://dabpensiero.wordpress.com/2012/09/;
http://www.edscuola.eu/wordpress/?p=12848;
http://www.edscuola.eu/wordpress/?p=15362;
http://www.caosmanagement.it/n72/art72_02.html;
http://www.caosmanagement.it/n73/art71_06.php
– Emerging Nutritional Science