La Fusione fredda vuol restare in gioco e vincere

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Decisivo per il nostro Paese trovare nuove fonti di energia e la possibilità che l’Italia sviluppi il suo grande potenziale scientifico e tecnologico nel settore nucleare e resti affidato soprattutto alla ricerca sulle Lenr/Fusione fredda, dove l’Italia esprime posizioni di primo piano che non possiamo disperdere impunemente. Le Relazioni

Nell’affollata Sala «Francesco Baracca» (Medaglia d’Oro al Valore Militare ed eroe simbolo dell’Aeronautica militare italiana nella Prima guerra mondiale) della Casa dell’Aviatore di Roma, Circolo Ufficiali nazionale dell’Aeronautica militare italiana, si è tenuto il Seminario aeronautico sulla Fusione fredda.

I lavori sono stati aperti dal Generale S.A.(r) Mario Majorani, Presidente dell’Anua (Associazione nazionale ufficiali dell’Aeronautica ) che, ricordando la missione dell’Anua, ha impegnato l’Associazione e proposto ai vertici dell’Aeronautica militare italiana presenti un impegno diretto sulle frontiere della ricerca avanzata, in particolare sulle Low Energy Nuclear Reactions (Lenr), le reazioni nucleari a bassa energia, le eredi della cosiddetta «Fusione Fredda», che sono diventate un settore di punta anche per la Nasa.

IL Generale Isp.(r)Ing. Angelo Pagliuca, direttore del Centro studi dell’Anua, nel suo intervento ha mostrato come sia decisivo per il nostro Paese trovare nuove fonti di energia e la possibilità che l’Italia sviluppi il suo grande potenziale scientifico e tecnologico nel settore nucleare e resti affidato soprattutto alla ricerca sulle Lenr/Fusione fredda, dove l’Italia esprime posizioni di primo piano che non possiamo disperdere impunemente.

Il Generale Pagliuca ha quindi presentato, nelle sue vesti di moderatore, il dottor Francesco Celani, ricercatore dei laboratori nazionali dell’Infn di Frascati, che ha fatto il punto sullo stato dell’arte nella Fusione Fredda/Lenr, che oramai presenta, oltre a picchi energetici di grande interesse, anche ben consolidati e riproducibili esperimenti con leghe di Costantana (una lega Rame-Nichel, a basso costo e nota fin dalla fine dell’Ottocento).

Infatti esperimenti analoghi sono stati replicati, dopo quelli effettuati all’Infn di Frascati da Celani, da Ubaldo Mastromatteo della ST Microelectronics (Stm), da laboratori giapponesi in ricerche connesse a possibili utilizzi nell’industria automobilistica, e dal Gruppo di Open Science, ispirato a Martin Fleischmann.

La corsa verso le applicazioni appare, secondo Celani, alla stretta finale e oltre oceano, dalla Nasa ai Navy Lab, hanno sviluppato brevetti e messo in campo investimenti di uomini e mezzi rilevanti.

A fronte di ciò l’Italia, che pure ha dato contributi di rilievo, può mettersi in corsa per vincere la partita?
L’intervento di Ubaldo Mastromatteo di Stm ha messo in luce come possibilità ci siano in tal senso e come il colosso italo francese dei semiconduttori sia impegnato in questa direzione.

Vincenzo Valenzi ha ricordato nel suo intervento il ruolo decisivo della scienza italiana nello sviluppo della modernità e della rivoluzione industriale, da Galilei a Fermi e che, prima di loro, Colombo varcò gli oceani alla ricerca delle Indie e sbagliò direzione, ma trovò le Americhe.

Venendo alle Lenr, ha ricordato che sono state oggetto di due conferenze tenutesi quest’anno al Centro interuniversitario per la ricerca sullo sviluppo sostenibile (Cirps) de «La Sapienza» e che lo stato dell’arte è stato presentato in una relazione introduttiva del Prof. Massimo Scalia.

Oggi l’Italia e i suoi «pionieri» sono chiamati a nuove scoperte e a nuovi sviluppi, essenziali per rilanciare le sorti di quella che qualche anno fa era quinta potenza mondiale.

Su questi temi nel dibattito è intervenuto, tra gli altri, il Generale Ispettore Capo del Genio aeronautico e Direttore Generale delle Costruzioni armi e munizioni, Ing. Esposito, che ha espresso la convinzione che solo dalla ricerca e dall’innovazione può emergere una via d’uscita dalla grave crisi che l’Europa e il nostro Paese stanno affrontando, plaudendo agli sforzi dell’Anua che si è fatta parte attiva di questo avanzato filone di ricerca, alla quale l’Aeronautica militare è sempre stata sensibile con scienziati e ricercatori illustri.

Ha concluso i lavori il Generale Mario Maiorani ringraziando tutti i presenti, ed in particolare il Generale(r) Stefano Murace, Presidente della Fondazione «Futura onlus» per la ricerca biomedica, che in questi anni ha seguito da vicino, collaborando, i convegni che l’Anua ha patrocinato e seguito con attenzione, e lasciando intravedere qualcosa, più dell’auspicio, che l’Italia possa entrare in campo per vincere la partita delle Lenr/Fusione fredda, di vitale importanza nazionale.

 

V. V.