Una ricca carriera accademica. Noto soprattutto per le sue critiche alla teoria della relatività di Einstein e per averne sviluppato un’alternativa da lui chiamata relatività debole. In un’ottica di «mente aperta» tutta l’opera scientifica di Selleri meriterebbe maggiore attenzione da parte della Comunità scientifica, a partire dai suoi lavori in fisica delle particelle
«Caro Lippolis, gli argomenti sono molto stimolanti e io penso, spero non presuntuosamente, di avere qualcosa da dire pur parlando del mio specifico, le basi della fisica moderna. Ciò che il grande pubblico della scienza ha molta difficoltà a percepire correttamente è che nel secolo scorso c’è stata una mutazione genetica di tipo involutivo, così grave da poter anche uccidere un organismo che era forte e sano. Rimasi impressionato, qualche anno fa, da un editoriale di Eugenio Scalfari, persona che stimo molto, che poneva le sue stesse radici culturali nel relativismo e nell’indeterminazione della scienza moderna. Raccapricciante. L’entropia nelle attività di ricerca è aumentata in modo esponenziale e la sola scelta etica rimasta è di almeno descrivere questa realtà. Un’umanità priva di strumenti razionali certo trova meno ostacoli al processo di estinzione in atto».
Così si esprimeva Franco Selleri nel 2004 in una delle tante corrispondenze avute quando gli chiedevo di collaborare al Trimestrale «Villaggio Globale». Sono frammenti di corrispondenza che emergono da brandelli di file salvati da formattazioni e mal funzionamenti di programmi.
Ricordi che restituiscono un Selleri gentile, disponibile, gran divulgatore anche nella complessità degli argomenti che trattava. Oltre che nella memoria, tutto resta nei libri e negli scritti sparsi qua e là nella Rete ed anche nel nostro modesto lavoro.
Ci sembra quindi doveroso ricordare Selleri con questa nota di Christian Corda, Professore di Fisica Matematica e Direttore del Dipartimento di Fisica e Chimica dell’Istituto Universitario di Ricerca «Santa Rita» di Firenze
Il noto collega fisico teorico italiano Franco Selleri è morto lo scorso mercoledì 20 novembre 2013 all’età di 77 anni. Era infatti nato a Bologna il 9 ottobre 1936.
Selleri ottenne il dottorato di ricerca cum laude presso l’Università di Bologna nel 1958. Dal 1959 è stato membro dell’Istituto nazionale di Fisica nucleare. È stato sia membro della New York Academy of Sciences sia della Fondazione Louis de Broglie.
Ha anche fatto parte del Consiglio di Amministrazione della Sif (Società italiana di Fisica). È stato Professore visitante, con diverse borse di studio e Titolarità di Cattedra presso varie università e istituti di ricerca esteri, fra cui vanno ricordati il Cern, il Centro di Ricerca Nucleare di Saclay, l’Università del Nebraska, la Cornell University e l’Istituto Unificato di Ricerca Nucleare di Dubna. È stato premiato con una medaglia dall’Istituto polacco Gdanskie Towarzystwo Naukowe.
L’Accademia delle Scienze Telesio Galilei, di cui è divenuto Vice Presidente nel 2009, gli ha conferito una Medaglia d’Oro nel 2010. Ha avuto in attivo oltre 200 pubblicazioni tecniche sulla fisica delle particelle, la teoria quantistica, la teoria della relatività, e la storia e la filosofia della fisica. Ha scritto anche numerosi libri ed è stato curatore di atti di convegni nazionali ed internazionali su vari rami della fisica.
Nato come fisico delle particelle, ramo di ricerca in cui raggiunse sin da giovane una notorietà internazionale per via di varie prestigiose pubblicazioni nelle più importanti riviste specialiste internazionali, era però soprattutto noto per le sue critiche alla teoria della relatività di Einstein e per averne sviluppato un’alternativa da lui chiamata relatività debole.
Per tali critiche, è diventato membro della Natural Philosophy Alliance, un’associazione di eretici della scienza i cui membri sono convinti che gran parte della scienza ufficiale, dalla teoria della relatività, alla teoria quantistica, sino alla cosmologia, sia completamente errata. Selleri era dunque noto soprattutto come eretico. Per quanto chi scrive trovi molto questionabili, per non dire completamente errate e fuorvianti, la maggior parte delle critiche di Selleri alla teoria della relatività, non può nascondere una certa ammirazione per gli eretici come lui.
Va infatti enfatizzato che tanti tra i più grandi scienziati della storia, compresi Einstein e Galileo, vennero inizialmente considerati degli eretici. Inoltre, come giustamente ci ricorda il premio Nobel Gerard t’Hooft, i più grandi scienziati della storia sono stati soliti dire e scrivere tantissime fesserie durante la loro carriera. Il punto è che le poche cose corrette che hanno detto e scritto sono poi passate alla storia della scienza diventando le fondamenta della scienza stessa.
È dunque in un’ottica di «mente aperta» che, a mio parere, tutta l’opera scientifica di Selleri meriterebbe maggiore attenzione da parte della Comunità scientifica, a partire dai suoi lavori in fisica delle particelle.