Dulcis in fundo, a tutto questo si aggiungono i fattori dell’ambiente sociale, quelli associati al contesto lavorativo, sociale e culturale in cui si vive; quali, carico di lavoro, manuale ma anche mentale, avvenimenti difficili della vita privata, perdita del lavoro, organizzazione politica e così via: sono tutti stressori!
Pensiamo ad una persona, decisamente sfortunata, che abita in un ambiente urbano in cui la qualità dell’aria è scadente, è irradiato da campi elettromagnetici artificiali, fuma, ha perso il lavoro e non possiede una vita sentimentale felice. Tutti questi fattori insieme agiscono in sinergia negativa e amplificano la reazione di stress.
Ora, vediamo di che cosa si sono occupati i nostri ricercatori, e che conclusioni, quando era possibile, hanno tratto. Segue, qui di seguito, una brevissima sintesi dei risultati delle ricerche raccolte in questa pubblicazione (1990 – 2000):
a) La concentrazione di piccoli ioni aerei, alle nostre latitudini, varia, come i nostri parametri corporei, nel corso della giornata, con un minimo nel tardo pomeriggio e un massimo nelle ore notturne.
b) L’Aerial Ions Meters permette non solo di calcolare la concentrazione di ioni, ma anche di distinguere tra ioni piccoli e grandi.
c) In ambiente montano c’è una maggiore quantità di piccoli ioni (sia positivi sia negativi).
d) Quando si presentano venti simili al föhn, aumenta notevolmente la quantità di piccoli ioni (sia positivi sia negativi).
e) Negli ambienti ad aria confinata c’è una diminuzione dei piccoli ioni negativi e un aumento di quelli positivi.
f) L’uso di apparecchi che generano ioni negativi (ionizzatori) in ambienti ad aria confinata carichi di inquinanti non è benefico, in quanto aumenta in modo notevole la quantità di grandi ioni negativi.
g) L’uso di apparecchi che generano ioni negativi (ionizzatori), in ambiente non inquinato, aumenta l’efficienza delle cellule del sistema immunitario in coltura.
h) Uno dei meccanismi d’azione degli ioni aerei sui sistemi viventi, si esplica attraverso la modificazione del potenziale cutaneo; inoltre la risposta dell’organismo è correlata al valore numerico di uno specifico parametro del modello elettrico equivalente della cute: l’impedenza di polarizzazione.