Il rapporto annuale sulla qualità dell’edilizia e i servizi scolastici. Matera si conferma nella parte bassa della graduatoria, Potenza sale di 14 posizioni. Positivo il dato sulla media di prodotti biologici nelle mense scolastiche con il 96%, contro il 56,9% della media nazionale, negativo quello sui piatti utilizzati: 100% in plastica/carta. Le tabelle
Non migliora la situazione dell’edilizia scolastica italiana, che continua ad essere in uno stato di permanente emergenza sul fronte degli interventi e della messa in sicurezza. Oltre il 60% degli edifici scolastici sono stati costruiti prima del 1974, data dell’entrata in vigore della normativa antisismica. Il 37,6% delle scuole necessita di interventi di manutenzione urgente, il 40% sono prive del certificato di agibilità, il 38,4% si trova in aree a rischio sismico e il 60% non ha il certificato di prevenzione incendi. È quanto emerge da Ecosistema scuola 2013, il rapporto annuale di Legambiente sulla qualità delle strutture e dei servizi della scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado di 94 capoluoghi di provincia. Una fotografia dai toni chiaroscuri che mostra quanto sia urgente intervenire in questo settore. Anche in Basilicata.
Entrambi i Comuni capoluogo di provincia rispondono alla richiesta dei dati: Matera (82º), si conferma nella parte bassa della graduatoria; Potenza (60º) sale di 14 posizioni rispetto allo scorso anno.
Gli edifici scolastici risultano essere di più recente costruzione rispetto alla media nazionale, in particolare quelli realizzati dopo il 1991 sono il 26,8%, contro il 9,5% della media nazionale. Edifici che per il 96,5% sono posti in strutture nate per ospitare scuole; nessuno risulta in affitto.
Costruzioni recenti ma nessuna edificata secondo i criteri della bioedilizia. A fronte del 100% degli edifici posti in aree a rischio sismico, sul 57,1% è stata effettuata la verifica di vulnerabilità sismica; il 44,6% risulta costruito con criteri antisismici, 8,8% il dato nazionale.
Circa un terzo delle scuole lucane necessita di interventi di manutenzione urgente (32,1%), 37,6% il dato medio nazionale; gli investimenti per la manutenzione straordinaria e ordinaria sono entrambi sotto la media nazionale ma in crescita rispetto all’anno precedente.
Sotto la media i dati relativi alle certificazioni igienico-sanitarie (25%), contro il 73,8% nazionale, impianti elettrici a norma (42,9%) contro l’83,4% del dato medio nazionale e i requisiti di accessibilità (73,2%), contro l’82,3%. Il solo Comune di Potenza fornisce dati relativi a collaudo statico (40%) e certificazione di prevenzione incendi (13,3%), entrambi sotto la media nazionale, nessuna indicazione da parte di entrambi i Comuni sul numero di edifici scolastici in possesso di certificato di agibilità.
In linea con la media nazionale i dati sul servizio di scuolabus (30%) e di pedibus (7,1%), assenti invece le piste ciclabili nelle aree antistanti le scuole. Tutti gli edifici scolastici del Comune di Potenza risultano posti in Zone 30.
Positivo il dato sulla media di prodotti biologici nelle mense scolastiche con il 96%, contro il 56,9% della media nazionale, negativo quello sui piatti utilizzati: 100% in plastica/carta. Sotto la media nazionale il dato sulla presenza nelle mense di cucine interne, 15,1% contro 22,3%, in linea quello sulla somministrazione di acqua del rubinetto (50,9%). Preoccupanti i dati sulla differenziata, che vengono forniti solo da Potenza, non attivata quella di vetro, alluminio, organico, mentre la carta risulta raccolta nel 100% degli edifici scolastici.
Da rilevare come sul fronte dell’utilizzo delle fonti di energia rinnovabile, in nessun edificio siano installati impianti.
Buono il dato sul monitoraggio dell’amianto che risulta effettuato in tutti gli edifici scolastici di Potenza.
Nessun edificio viene dichiarato in prossimità di elettrodotti, emittenti radio televisive e antenne cellulari, risultano tuttavia preoccupanti i dati sugli edifici scolastici di Potenza entro 1 km da industrie (46,7%), contro l’1% della media nazionale.