L’ter che la proposta sta seguendo. Verrebbe formalmente istituito il Sistema nazionale composto da Ispra e dalle Arpa regionali e Appa (provinciali in Trentino Alto Adige) le cui funzioni verrebbero confermate ed ampliate. In sede di commissione Ambiente, che ha in esame la proposta, si è deciso di nominare un Comitato ristretto in modo tale da procedere celermente verso la fase istruttoria
Nell’attuale legislatura è in esame alla Camera una proposta di legge riguardante l’istituzione del Sistema nazionale delle agenzie ambientali, esaminata in abbinamento alle proposte n. 110/2013 e n. 1945/2014, avente l’obiettivo di riformare l’organizzazione attuale e renderla più efficiente.
Una proposta di riforma del Sistema è stata presentata per la prima volta nel 2006, su iniziativa degli on. Realacci e Franceschini (PDL 1561/2006) e poi ripresentata alla legislatura successiva (PDL 55/2008 abbinata alla proposta n. 3271/2010).
Dalla data di presentazione del progetto di legge del 2006, che è sostanzialmente il riferimento anche per le proposte successive, ad oggi sono intervenute delle novità. Infatti nel 2008 è stata istituita l’Ispra (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale), nel quale sono confluiti Apat (Agenzia per la protezione dell’ambiente e per i servizi tecnici), Infs (Istituto nazionale per la fauna selvatica) e Icram (Istituto centrale per la ricerca scientifica e tecnologica applicata al mare), che ha acquisito personalità giuridica.
La commissione che discuteva tale proposta ha dovuto prenderne atto ed ha provveduto a modificarne il testo in data 17 Luglio 2012 e senza che, col cambio di legislatura, siano intervenuti ulteriori cambiamenti. Rimane infatti invariato l’obiettivo di omogeneizzare la struttura e le funzioni delle agenzie ambientali regionali.
I principi ispiratori della riforma sono l’autonomia, il federalismo, la terzietà e la multireferenzialità. In occasione di un’audizione alla Camera il Direttore Generale di Ispra, Stefano Laporta, ha sottolineato la rilevanza di questi principi che darebbero alle agenzie l’indipendenza necessaria, sia rispetto al pubblico sia al privato, per il corretto svolgimento dei controlli e per la trasparenza nei confronti dei cittadini.
Lo scambio e la condivisione delle informazioni, in attuazione dei principi affermati dalla Convenzione di Aarhus (1998) sull’accesso alle informazioni, dovranno facilitare la partecipazione del pubblico ai processi decisionali e l’accesso alla giustizia in materia ambientale. Supporto per il raggiungimento dell’obiettivo è fornito dai Sistemi informativi regionali ambientali (Sira) riuniti a loro volta nel sistema nazionale SINAnet.
Entrando nel vivo della proposta, qualora venga approvata questa versione del testo, verrebbe formalmente istituito il Sistema nazionale composto da Ispra e dalle Arpa regionali e Appa (provinciali in Trentino Alto Adige) le cui funzioni verrebbero confermate ed ampliate:
monitoraggio dello stato dell’ambiente, delle risorse ambientali e della loro evoluzione in termini quantitativi e qualitativi avvalendosi di reti osservative e strumenti modellistici;
controllo dei fattori di inquinamento delle matrici ambientali e delle pressioni sull’ambiente derivanti da fenomeni di origine antropica o naturale anche di carattere emergenziale e dei relativi impatti, mediante attività di campionamento, analisi e misura, sopralluogo ed ispezione;
produzione delle informazioni e delle conoscenze sullo stato dell’ambiente e sulla sua evoluzione, sui fattori di inquinamento, sulle pressioni ambientali, sui relativi impatti, sui rischi naturali ed ambientali e trasmissione sistematica ai diversi livelli istituzionali preposti al governo delle tematiche ambientali, nonché diffusione al pubblico dell’informazione ambientale.
In più dovrà fornire supporto tecnico-scientifico alle autorità competenti all’esercizio di funzioni amministrative previste dalla legislazione vigente in materia ambientale nell’ambito di procedimenti autorizzativi e di valutazione, esecuzione di prestazioni tecnico-scientifiche analitiche e di misura, formulazione di pareri e valutazioni tecniche anche nell’ambito di conferenze di servizi.
Dovrà collaborare con le amministrazioni competenti per la predisposizione e per l’attuazione di programmi di divulgazione e di educazione ambientali nonché di formazione e di aggiornamento del personale di enti e di organismi pubblici operanti in campo ambientale.
Ancora, tra le sue funzioni rientreranno le attività di monitoraggio degli effetti sull’ambiente derivanti dalla realizzazione di opere infrastrutturali di interesse nazionale e locale, anche attraverso la collaborazione con gli osservatori ambientali eventualmente costituiti.
Infine, avrà funzioni di supporto tecnico allo sviluppo e all’applicazione di procedure di certificazione di qualità ecologica dei prodotti e dei sistemi di produzione.
All’interno del Sistema, Ispra svolgerà funzioni tecniche per la più efficace pianificazione e attuazione delle politiche di sostenibilità, sia a supporto del ministero dell’Ambiente, sia in via diretta, in materia di monitoraggio, valutazione, controllo, gestione dell’informazione ambientali e rivestirà il ruolo di indirizzo e coordinamento tecnico del Sistema nazionale. Ispra agirà dunque in una logica di rete in modo tale da garantire una politica di indirizzo comune e un coordinamento omogeneo sotto il profilo tecnico.
Il coordinamento dell’attività delle Agenzie ambientali regionali si baserà sulla determinazione di procedure e strumenti uniformi ed ufficiali, e in particolare sulla determinazione dei Lepta, ovvero i livelli essenziali di prestazioni tecniche ambientali, che costituiscono il parametro di riferimento obbligatorio per la definizione dei piani di attività delle Agenzie al fine di garantire un’attività omogenea del Sistema nazionale.
A regime, Ispra predisporrà un programma triennale del Sistema nazionale, che sarà approvato con decreto del ministero dell’Ambiente, dopo aver acquisito il parere della Conferenza permanente Stato-Regioni e Province autonome. Tenendo conto di tale programma, le singole Agenzie predisporranno i loro programmi di attività annuali.
Un punto importante della riforma riguarda il metodo di finanziamento del Sistema. Il finanziamento delle funzioni di Ispra sarà garantito con un contributo dello Stato quantificato e in relazione alle attività dell’Istituto, ad integrazione del fondo ordinario previsto per lo svolgimento delle altre attività istituzionali.
Mentre le Agenzie saranno finanziate mediante una quota del fondo sanitario regionale, non inferiore all’1%, tenendo però conto dei Lepta da garantire nell’anno di riferimento. L’introduzione dei Lepta costituirà il presupposto indispensabile per trasferire le risorse finanziarie dallo Stato alle Regioni, alla base dell’autonomia del Sistema. I livelli essenziali saranno stabiliti con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, su proposta del ministro dell’Ambiente e di Ispra.
Le singole agenzie potranno poi integrare i Lepta con ulteriori obiettivi in base ai fabbisogni autonomamente decisi e finanziati dalle Regioni.
In attuazione del principio di derivazione comunitaria «chi inquina paga», tra i finanziamenti delle Agenzie confluiranno anche gli oneri relativi al rilascio dei pareri sulle domande di autorizzazione ambientale e allo svolgimento dei successivi controlli programmati a carico delle aziende.
L’iter che il progetto sta seguendo è lungo ed, attualmente, è ancora in fase di esame in Commissione.
Tra l’altro nel 2013, durante gli esami in Commissione, esponenti del Nuovo centro destra (Ncd) e del Movimento 5 Stelle (M5S) hanno preannunciato la presentazione di nuove proposte di legge rispettivamente sul tema dei controlli ambientali e sul sistema della agenzie ambientali.
Il primo recepisce l’esigenza di approfondire alcuni temi di particolare rilievo, come la distinzione più netta delle attività di ricerca poste in capo all’Ispra e alle agenzie regionali rispetto a quelle più specificamente riferibili allo svolgimento dei compiti di controllo e di monitoraggio ambientale oppure il tema del riconoscimento o meno del ruolo di ufficiali di polizia giudiziaria ai funzionari delle agenzie ambientali.
Il secondo sottolinea invece l’esigenza di affrontare più chiaramente la questione relativa alla definizione e alla strutturazione di un servizio geologico nazionale a cui affidare, fra l’altro, il compito di completare ed aggiornare con continuità la carta geologica nazionale ed il connesso inventario dei fenomeni franosi, dai quali dipende in misura significativa la messa in campo di efficaci politiche di prevenzione e di contrasto dei fenomeni di dissesto idrogeologico del territorio.
Effettivamente, il M5S ha presentato in data 10 gennaio 2014 una nuova proposta di legge sul tema. Come annunciato, le due suddette esigenze sono state inserite tra le funzioni di Ispra. Oltre a queste introduzioni, si è voluto inserire dei commi per sottolineare ulteriori principi ritenuti altamente necessari e fondamentali come la trasparenza, la meritocrazia e la razionalizzazione dei costi.
In sede di commissione Ambiente, che ha in esame la proposta, si è deciso di nominare un Comitato ristretto in modo tale da procedere celermente verso la fase istruttoria.