Solare termodinamico: una ricerca italiana

672
Tempo di lettura: 2 minuti

Nuovi sviluppi tecnologici grazie ad un nuovo componente che consente sia l’accumulo sia il trasporto del calore

Nell’ambito dello sfruttamento dell’energia solare ad alta temperatura, conosciuto come solare termodinamico, l’Enea sta sperimentando una nuova soluzione tecnologica per consentire sia l’accumulo sia il trasporto del calore. Si tratta di un nuovo componente, appena brevettato, che integra nel serbatoio di accumulo del calore anche un generatore di vapore.
L’energia termica assorbita dalla fonte solare viene accumulata e conservata per molte ore ad una temperatura di 550°C grazie alla miscela di sali fusi contenuta all’interno del serbatoio. Il generatore di vapore, che è inserito nel serbatoio ed è immerso nella miscela di sali fusi, assorbe il calore dai sali stessi e lo utilizza per produrre vapor d’acqua. Il vapore viene successivamente inviato in una turbina per la produzione di energia elettrica.

I test vengono effettuati su un prototipo di piccole dimensioni presso l’Impianto sperimentale Prova collettori solari (Pcs), su cui vengono condotte prove in condizioni reali di esercizio dei componenti per le centrali solari.

Allo svolgimento dei test di sperimentazione, che hanno avuto luogo presso il Centro Ricerche Enea di Casaccia, è venuta ad assistere anche una delegazione di ricercatori del Fraunhofer Institute (Germania), partner dell’Enea per diversi progetti di ricerca europei, interessati allo sviluppo della tecnologia.

Si tratta di un ulteriore progresso della tecnologia che ha consentito all’Enea di sviluppare il «Progetto Archimede», inizialmente diretto dal premio Nobel Carlo Rubbia, un sistema che riesce a concentrare, per mezzo di specchi parabolici, la luce diretta del sole su un tubo ricevitore. All’interno di questo tubo viene fatta circolare una miscela di sali fusi per trasportare l’energia solare che, una volta accumulata, viene utilizzata per produrre vapore e quindi energia elettrica.

Grazie a questa tecnologia tutta italiana per il solare ad alta temperatura si è potuta sviluppare ed affermare a livello internazionale una filiera industriale nazionale per la produzione dei diversi componenti, che ha permesso la creazione di nuovi posti di lavoro e ha avuto ricadute significative sulla competitività del nostro sistema industriale.