Mente e psiche nelle malattie neurodegenerative

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Da Sassari a Pisa a Neurobiotech la sfida italiana delle neuroscienze. Pare proprio che la ricerca fondamentale sulla psicosomatica possa aggredire i grandi nodi che trattengono nel labirinto della mente tanti uomini e donne che passano dal benessere al buio delle nevrosi per precipitare nella tragedia della demenza

Pare proprio che il tentativo di Freud di portare la psicoanalisi su una base organica tenda a maturare e un ampio studio internazionale è in gestazione per poter verificare queste nuove chance di lotta alle malattie degenerative che colpiscono l’organo principe che abbiamo tra le ossa craniche.
È la conclusione che se ne può ricavare osservando l’affastellarsi di eventi e ricerche che in questo periodo vedono la luce al di fuori delle comunità scientifiche.
Arriva, infatti, da Pisa uno studio sul ruolo della psiche nella prevenzione e nella cura delle forme lievi e moderate di demenza che sembra in linea con il lavoro svolto dal giovane neurologo sardo Giuseppe Dore e rende plausibili oltre ogni dubbio i risultati che erano stati contestati vivacemente da larghi settori delle scuole mediche neurologiche e psicogeriatriche che vedono un impegno patologico più legato ad aspetti molecolari genetici e farmacologici.

Se ne è parlato anche a Bellinzona presso la Clinica Psicodinamica di Giorno dello Psicoanalista Orlando del Don che si candida a guidare una policentrica europea che, nell’ambito di standard di ricerca biomolecolare, neuroradiologica e clinica, possa valutare i successi riferiti dal gruppo pisano e in particolare quelli del Gruppo sardo di Dore e D’Onofrio che discuteranno ulteriormente a Kiev nella conferenza internazionale sulla biofisica in medicina di maggio, il loro modello di eziopatogenesi e di cura psiconeuroanalitico delle forme lievi e moderate di isterodemenza.

Pare proprio che la ricerca fondamentale sulla psicosomatica possa aggredire i grandi nodi che trattengono nel labirinto della mente tanti uomini e donne che passano dal benessere al buio delle nevrosi per precipitare nella tragedia della demenza.
Temi che saranno anche al centro delle ricerche del nuovo polo, Neurobiotech, presentato recentemente
La sfida della scienza continua per dare all’Uomo moderno salute e benessere in uno sviluppo inevitabile e desiderato ma che dovrà essere necessariamente compatibile se vogliamo evitare di farci troppo male da soli come si è discusso a San Pietroburgo alla Scuola dell’Est

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