Eolico – Stop in Abruzzo agli impianti pericolosi per rapaci e orsi

    853
    Tempo di lettura: 2 minuti

    Lo storico progetto di legge a tutela della biodiversità approvato in Consiglio regionale. Lipu: «Quella dell’Abruzzo può essere una svolta per tutta l’Italia»

    Stop agli impianti eolici che disturbano l’habitat dell’orso e colpiscono, fino a uccidere, gli uccelli selvatici, in particolare rapaci come nibbio reale, nibbio bruno, grifone, aquila reale e biancone. Esulta la Lipu-BirdLife Italia alla notizia dell’approvazione ieri da parte del Consiglio regionale dell’Abruzzo del progetto di legge n.626/2014 sulle energie rinnovabili che stabilisce il divieto di installazione, nelle aree di maggiore rilevanza ambientale, di aerogeneratori con potenza singola o complessiva maggiore di 0,300 Megawatt. Un provvedimento col quale la Regione vuole porre un freno ai danni alla biodiversità causati dai mega impianti, come accaduto nemmeno un mese fa con la morte di almeno due grifoni a Collarmele.

    «Quella dell’Abruzzo potrebbe essere una svolta per tutta l’Italia – dichiara Fulvio Mamone Capria, presidente Lipu –. L’approvazione di queste norme può fermare la strage dei rapaci in una Regione così importante e pone paletti indispensabili per la tutela della biodiversità in Abruzzo. Ringraziamo il consigliere regionale Maurizio Acerbo che si è battuto con coraggio e determinazione affinché si giungesse a questo importante risultato.
    «Non possiamo che augurarci – conclude il presidente Lipu – che questo modello possa essere esportato anche in altre Regioni, tutt’ora teatro di gravi episodi che vedono vittime specie di grande pregio conservazionistico e protette dalle normative europee».

    Il divieto fissato dalle norme regionali vale per le Important bird areas (aree importanti per gli uccelli, in sigla Iba), le aree importanti per il grifone (segnalate dal Corpo forestale dello Stato) e quelle circostanti un raggio di cinque chilometri dai dormitori di nibbio reale. Il divieto vale anche per le aree cuscinetto di 2 chilometri intorno ai Sic (Siti importanza comunitaria) dove siano presenti nibbio reale e nibbio bruno e inoltre le aree cuscinetto di 4 chilometri intorno al perimetro delle Zps (Zone importanza speciale).
    A beneficiare delle nuove norme anche specie di grande importanza come l’orso bruno marsicano le cui aree di presenza sono ora interdette a nuovi impianti, in attuazione dell’accordo Patom (Piano d’azione per la tutela dell’orso marsicano) approvato nel giugno 2010 dalla Regione Abruzzo con delibera di Giunta. Tutele anche per aquila reale e lanario, per le quali l’interdizione è attiva nei 5 chilometri circostanti le pareti siti di nidificazione, e per il biancone, con le stesse tutele ma dal punto di nidificazione.
    Infine, inclusi nelle norme anche i chirotteri inseriti nell’allegato II della Direttiva 147/209/CE, per i quali l’interdizione agli impianti eolici vale per le aree circostanti un raggio di 3 chilometri da cavità o altri siti che ospitano colonie o, per le specie gregarie, siti di svernamento.