E in periodo di crisi ha prodotto oltre 1,5 milioni di posti di lavoro nel corso del 2011, circa il 6% del totale in Italia, e 118 miliardi di Euro di Pil, corrispondenti a più del 7% del totale (in linea con altre nazioni europee, quali Francia o Spagna). Inoltre, con una produttività (ossia un fatturato annuo per lavoratore) superiore alla media nazionale di oltre il 20%
La Società italiana di Fisica ha pubblicato uno studio su «L’impatto della fisica nell’economia italiana» («The impact of physics on the Italian economy»). Si tratta di uno studio senza precedenti nel nostro Paese, che rivela per la prima volta in maniera quantitativa quanto sia fondamentale il contributo all’economia italiana di tutti i settori aziendali, industriali e commerciali «basati sulla fisica», specie in termini di produttività.
La Società italiana di Fisica (Sif), ente morale la cui missione dal 1897 è di promuovere, favorire e tutelare il progresso della fisica in Italia e nel mondo, rappresenta la comunità scientifica italiana della ricerca, dell’insegnamento e delle professioni, in tutte le aree della fisica e dei suoi innumerevoli settori applicativi.
L’Italia possiede una straordinaria tradizione di eccellenza nella scienza e nella tecnologia. Oltre a ospitare sul suo territorio laboratori e centri di ricerca all’avanguardia, contribuisce anche all’esistenza delle più prestigiose istituzioni scientifiche internazionali nel campo della fisica.
Esiste uno stretto rapporto tra la fisica di base e le applicazioni tecnologiche che da sempre è fonte di progresso e innovazione, come messo in evidenza anche nel programma europeo per la ricerca Horizon 2020. In questo contesto e con riferimento al nostro Paese, la fisica svolge un ruolo essenziale che suscita immediatamente una serie di domande: Quale importanza riveste la fisica nell’economia italiana? Quanto è importante mantenere e aumentare gli investimenti nel campo della fisica? Che cosa si può fare per sostenere adeguatamente questa disciplina, che tanto influisce sulla vita di tutti noi?
Per affrontare queste problematiche, la Sif, in collaborazione con alcuni Enti pubblici di Ricerca italiani cui la comunità dei fisici afferisce, ossia Centro Fermi, Cnr, Inaf, Infn e Inrim, ha commissionato nel 2013 alla ditta Deloitte una analisi quantitativa indipendente (prima nel suo genere) sull’impatto economico nel nostro Paese dei settori industriali, aziendali e commerciali basati sulla fisica e sulle tecnologie che ne derivano. Lo studio è stato effettuato su specifici dati Istat per il quadriennio 2008-2011, gli anni più recenti per i quali questi dati risultano di dominio pubblico.
Il quadro che ne emerge mostra che i settori basati sulla fisica hanno saputo dare un contributo considerevole all’economia italiana, producendo oltre 1,5 milioni di posti di lavoro nel corso del 2011, circa il 6% del totale in Italia, e 118 miliardi di Euro di Pil, corrispondenti a più del 7% del totale (in linea con altre nazioni europee, quali Francia o Spagna). Inoltre, con una produttività (ossia un fatturato annuo per lavoratore) superiore alla media nazionale di oltre il 20%. L’analisi Deloitte si riferisce a un periodo decisamente delicato per l’economia italiana e mostra chiaramente come questi settori, pur soffrendo gli effetti di una crisi purtroppo non ancora superata, siano stati in grado di resistere, e di mantere e addirittura aumentare il loro già elevato livello di produttività.
La speranza è che il messaggio convogliato dalla Sif tramite la presentazione di questo studio possa essere di ispirazione per il futuro, fornendo una tesi convincente a favore di una politica nazionale ed europea di sostegno alla fisica in tutte le sue sfaccettature, dall’insegnamento alla ricerca, dal business all’industria.
– Il Rapporto Finale Deloitte (dicembre 2013) e un Executive Summary Sif (gennaio 2014) dei suoi contenuti più salienti sono disponibili on line.