Bici ok ma la «festa» non basta

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Lello Sforza: «Il mobility management in Italia è ancora al palo, è un tema oscuro. All’estero fanno a gara per intercettare finanziamenti europei e per entrare in progetti che fanno crescere e diffondere capillarmente la cultura della mobilità sostenibile. Da noi, se va bene, i soldi vengono spesi per fare infrastrutture e grandi opere»

Alla sua quinta edizione, la prima nel 2010, oggi si è celebrata in tutta Italia la «Giornata Nazionale della Bicicletta». Promossa dal ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, e fissata nel calendario alla seconda domenica di maggio, l’appuntamento ha voluto sensibilizzare e promuovere iniziative a favore di una mobilità ecologica e sostenibile.
Secondo il Ministero «questa edizione della “Giornata Nazionale della Bicicletta” vuole essere il punto di partenza di un percorso che vedrà impegnato il ministero dell’Ambiente 365 giorni l’anno nella promozione di politiche attive e d’iniziative per favorire lo sviluppo della mobilità sostenibile. Il Ministero, altresì, vuole dare un segnale di grande valore per il presente e, soprattutto, per il futuro delle nostre città, nonché un’occasione di condivisione e partecipazione; occasione utile anche per favorire l’apprendimento delle pratiche di guida sicura della bicicletta e degli enormi benefici che l’ambiente trae dall’uso di un mezzo a emissioni zero come la bicicletta».
Così il mezzo di locomozione ecologico, economico e sportivo, ideato da Karl von Drais nel 1817, ma già disegnato nel 1490 da Leonardo da Vinci nel Codice Atlantico, è stato al centro della giornata per tanti cittadini. Obiettivo dell’iniziativa rimane quello di sensibilizzare piccoli e grandi a favore di una mobilità ecologica e sostenibile, vivendo le strade, le piazze e i vicoli delle aree urbane facendo bene all’ambiente e facendo esercizio fisico utile a uno stile di vita sano.
Concetto questo rafforzato dalla lettera inviata dal Sottosegretario di Stato presso il ministero dell’Ambiente e Tutela del Territorio e del Mare, onorevole Silvia Velo, a tutti i sindaci d’Italia.
Il Sottosegretario nella nota si giustifica per la mancata attribuzione di risorse specifiche alla giornata a causa della tardiva delega da parte del Governo alla mobilità sostenibile e chiede ai Sindaci di «voler organizzare, in collaborazione con le associazioni che hanno già in programma il “Bimbi in Bici” ed il “Bici in città”, iniziative promozionali, attivando possibilmente misure legate alla moderazione del traffico e alla pedonalizzazione, cercando di promuovere il più possibile anche le piste ciclabili su sede propria, qualora fossero presenti».
Atteggiamento coerente con l’adesione del ministero dell’Ambiente alla Settimana europea della Mobilità Sostenibile. L’edizione 2014 della Settimana europea della Mobilità, promossa dalla Commissione europea con l’obiettivo di incoraggiare i cittadini all’utilizzo di mezzi di trasporto alternativi all’auto privata per gli spostamenti quotidiani, si terrà dal 16 al 22 settembre prossimi e avrà come slogan «Our Streets, Our Choice». Il ministero dell’Ambiente condividendo gli obiettivi della Commissione europea svolgerà il ruolo di coordinamento nazionale e di supporto delle iniziative e degli eventi attuati da Comuni e associazioni, e promuoverà la partecipazione attiva dei cittadini e specifiche azioni a carattere nazionale. Anche questa importante iniziativa di fine estate, mira a sensibilizzare la cittadinanza sul legame tra le proprie scelte di mobilità che influiscono sul traffico motorizzato e sull’inquinamento atmosferico nelle aree urbane.
Il Sottosegretario ha rappresentato il Ministero per celebrare e festeggiare la Giornata nazionale della Bicicletta a Firenze. Intanto nella stessa Firenze dal 7 al 9 maggio si è svolta per la prima volta in Italia la diciottesima edizione della Conferenza europea sul Mobility Management (Ecomm), l’annuale conferenza Europea sul Mobility Management. Il ministero dell’Ambiente dal 2011 ha aderito a European Platform on Mobility Management (Epomm) e ha nominato l’associazione italiana dei mobility manager Euromobility, «National focal point». Per l’occasione si sono riuniti a Firenze i mobility manager d’Europa.
Registriamo le affermazioni deluse di un esperto mobility manager, Lello Sforza, che in un post ha affermato «oggi (9 maggio) a Firenze, ultima giornata di Ecomm, la conferenza europea sul mobility management. Su circa 300 partecipanti registrati, meno di un quinto sono gli italiani, relatori inclusi. Molti dei quali arrivati solo per il loro intervento e poi ripartiti. Nessun rappresentante politico del Governo (che ne so un ministro o un sottosegretario), salvo un paio di pluriqualificati dirigenti statali. Carenza notata dai delegati esteri. Nelle precedenti edizioni due terzi erano i partecipanti del paese ospitante e un terzo quelli provenienti dall’estero. È proprio vero: il mobility management in Italia è ancora al palo, è un tema oscuro. All’estero fanno a gara per intercettare finanziamenti europei e per entrare in progetti che fanno crescere e diffondere capillarmente la cultura della mobilità sostenibile. Da noi, se va bene, i soldi vengono spesi per fare infrastrutture e grandi opere».

Per diversi anni le politiche di mobilità realizzate in Italia e in tutta Europa hanno favorito la circolazione delle vetture private, modalità di trasporto che richiede una grande quantità di spazi e grandi infrastrutture, che causano forte inquinamento delle aree urbane, che disabituano all’attività motoria i cittadini e che generano grandi consumi di combustibili fossili. Modalità di trasporto sviluppatasi a scapito di altre forme di trasporto, quali la mobilità ciclistica, pedonale o il trasporto pubblico locale. Anche l’Italia sembra condividere le valutazioni dell’Europa e vuole cambiare «strada», speriamo che l’entusiasmo del Governo non si fermi ai festeggiamenti e all’organizzazione delle manifestazioni.