Parte da Chiuduno (Bergamo) l’unico festival tribale italiano e un gruppo di maratoneti ci ricorderà cosa stiamo perdendo. La maratona toccherà Seveso (venerdì 16 maggio), Campogalliano (sabato 17 maggio, in uno dei comuni più colpiti dal terremoto che mise in ginocchia l’Emilia), Assisi (domenica mattina, 19 maggio), L’Aquila (sempre lunedì 19 maggio, alle 20) arrivando poi il 20 a Roma dove, presso il ministero dell’Ambiente, verrà presentata una proposta di due punti, da inserire nella Costituzione
«Lo spirito del pianeta, perché è l’essenza di ciò che noi tutti eravamo, e che ancor’oggi alcune persone vogliono essere e non dimenticarsi». Parola di Ivano Carcano, direttore e fondatore dell’unico festival tribale indigeno in Italia, «Lo Spirito del Pianeta», quest’anno alla sua quattordicesima edizione.
Apre niente meno che Bob Geldof e si prosegue con un gruppo come Altan. Ma il festival non è solo questo. Da due anni a questa parte è diventato anche laboratorio di idee sull’ambiente, grazie alle assemblee dei popoli indigeni che partecipavano al festival e venivano coinvolti in discussioni in cui sempre più spesso ambiente e sopravvivenza dei loro popoli erano correlati, in cui il dato di fatto è solo e sempre uno: lo spirito del pianeta è in pericolo.
Da qui, l’anno scorso, l’idea di una marcia organizzata dal festival «Lo Spirito del Pianeta», in cui i maratoneti portarono in giro per l’Europa questo messaggio. Un messaggio che oggi si cerca di portare avanti con un’altra maratona, passando per luoghi che sono diventati, per ragioni diversi, simbolo di questa «emergenza ambiente».
Così un gruppo di maratoneti partirà da Chiuduno (Bergamo) domani (dove si svolge in festival), passando per Seveso (venerdì 16 maggio), Campogalliano (sabato 17 maggio, in uno dei comuni più colpiti dal terremoto che mise in ginocchia l’Emilia), Assisi (domenica mattina, 19 maggio), L’Aquila (sempre lunedì 19 maggio, alle 20) arrivando poi il 20 a Roma dove, presso il ministero dell’Ambiente, verrà presentata una proposta di due punti, da inserire nella Costituzione: il rispetto per le popolazioni indigene e i diritti della madre terra (come già inserito nella costituzione dell’Ecuador (primo paese ad averlo fatto nel mondo).
Insomma, un evento da non perdere, che ha anche dalla sua numeri strabilianti: 200mila le presenze attese, 17 i giorni di musica, cultura, cibo e tradizioni, 35 i gruppi provenienti da tutto il mondo, e oltre 120 espositori di artigianato da tutto il mondo (una fiera dentro il festival).