E ora ricominciamo dai Parchi

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Tagli ai finanziamenti e ritardi sui consigli direttivi minacciano le aree protette del paese. Sono l’unica realtà in cui si sperimenta concretamente la vera Green Economy. Il documento presentato al ministero dell’Ambiente dal Wwf. La non operatività degli Enti parco blocca la politica delle aree protette. Anche Accademia Kronos ha presentato una rosa di soci altamente competenti da poter inserire nei consigli di amministrazione dei vari parchi

«I nostri Parchi nazionali, attraverso i quali si tutelano specie ed habitat naturali unici al mondo e dove si sperimenta concretamente la vera Green Economy di cui tanto si parla, sono a rischio paralisi». Questa l’introduzione del documento presentato sabato 24 maggio al ministro dell’Ambiente Galletti da parte del Wwf.
«Da un lato questi parchi sono quasi tutti privi dei propri consigli direttivi, in alcuni casi attesi da anni; dall’altro stanno subendo tagli così pesanti nei finanziamenti dello Stato da mettere realmente in pericolo la possibilità di fare interventi concreti a tutela della natura. La situazione è veramente difficile: per quanto riguarda le nomine ci si rivolge al ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti, affinché recuperi i ritardi accumulati in passato e proceda rapidamente. Per quanto attiene invece ai tagli, l’appello è rivolto a tutto il Governo a cui si chiede di non penalizzare ancora una volta un Ministero che nel 2010 aveva un bilancio di 1,2 miliardi di euro ed oggi di soli 500 milioni».
Anche Accademia Kronos ha presentato una rosa di soci altamente competenti da poter inserire nei consigli di amministrazione dei vari parchi.
A parte tre parchi nazionali (Dolomiti Bellunesi, Gran Paradiso e Sila) gli altri venti sono in attesa di essere gestiti da regolari consigli di amministrazione. A tal proposito il documento del Wwf così conclude:
«Si vuol ricordare, infine, che la riforma legislativa entrata in vigore ad aprile 2013 (DPR n. 73/2013) ha riformato i consigli direttivi dei parchi, riducendone il numero dei componenti da 12 ad 8. A seguito di questa semplificazione ci si sarebbe aspettata una rapida ricomposizione dei consigli con un ritorno alla normalità, ma purtroppo questo non è avvenuto. Su richiesta del Ministero le Associazioni ambientaliste hanno provveduto alle designazioni di loro competenza già dal novembre 2013 e nel frattempo molte Comunità del Parco hanno trasmesso al Ministero i loro 4 rappresentanti nei rispettivi consigli direttivi. L’imbarazzo nasce dall’assenza delle nomine di diretta competenza dei due Ministeri interessati, Ambiente ed Agricoltura, nonché dell’Ispra. Sappiamo bene che in questo periodo di crisi tutti gli Enti, compresi i parchi, devono fare la loro parte nella riduzione delle spese, ma il settore ambientale è sempre quello più penalizzato. E come sempre si tratta di scelte. Con quanto l’Italia spenderà per un solo cacciabombardiere F35 si potrebbero assicurare finanziamenti alle aree naturali protette di questo Paese per molti anni. Di cosa ha più bisogno l’Italia? Di un ennesimo aereo da guerra o di un funzionale sistema di parchi, capace di tutelare aree naturali di enorme pregio che ogni anno attirano milioni di visitatori e turisti dall’Italia e dall’estero?».

La situazione dei Parchi

Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise: privo del Consiglio direttivo dall’11 luglio 2012. Parco Nazionale dell’Alta Murgia: privo del Consiglio direttivo dal 26 settembre 2010. Parco Naz. dell’Appennino Lucano, Val d’Agri e Lagonegrese: Consiglio direttivo mai nominato. Parco Naz. dell’Appennino Tosco-Emiliano: privo del Consiglio direttivo dal 30 maggio 2012.
Parco Nazionale dell’Arcipelago della Maddalena: privo del Consiglio direttivo dal 27.12.2012. Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano: è privo del Consiglio direttivo dal 1° marzo 2012. Parco Nazionale dell’Asinara: privo del Consiglio direttivo dal lontano 17 dicembre 2008. Parco Nazionale Aspromonte: è privo del Consiglio direttivo dal 23 settembre 2012. Parco Naz. del Cilento, Vallo di Diano e Alburni: privo del Consiglio direttivo dal 31 dicembre 2013. Parco Nazionale/regionale delle Cinque Terre: privo del Consiglio direttivo dal 19 aprile 2010.
Parco Nazionale del Circeo (tra i più antichi): privo del Consiglio direttivo dal 7 agosto 2012. Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi: è privo del Consiglio direttivo dal 31 dicembre 2013. Parco Nazionale del Gargano: privo del Consiglio direttivo dal 27 giugno 2008. Parco N. del Gran Sasso e Monti della Laga: privo del Consiglio direttivo dal lontano 22.01.2007. Parco Nazionale della Majella: privo del Consiglio direttivo dal lontano 20 settembre 2007. Parco Nazionale dei Monti Sibillini: privo del Consiglio direttivo dal 27 dicembre 2012. Parco Nazionale del Pollino: privo del Consiglio direttivo dal 31 dicembre 2013. Parco Nazionale dello Stelvio: privo del Consiglio direttivo dal 26 dicembre 2010. Parco Naz. della Val Grande: Consiglio direttivo in parte nominato nel 2012, ma mai insediato. Parco Nazionale del Vesuvio: privo del Consiglio direttivo dal 31 dicembre 2013.