Caccia, ancora richiami vivi

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La Lombardia delibera nuove catture, nonostante la procedura d’infrazione. La Lipu: siamo oltre la provocazione. Il Governo batta un colpo, e intervenga la Corte di Giustizia. Incomprensibile e imbarazzante il parere positivo dell’Ispra

Con delibera della Giunta regionale, la Regione Lombardia ha autorizzato la cattura di 19mila piccoli uccelli migratori (tordi e cesene) per utilizzarli come richiami vivi. Un atto clamoroso, commenta la Lipu-BirdLife Italia, che giunge proprio nei giorni in cui la Commissione europea ha attivato sui richiami vivi una pesante procedura di infrazione, contro l’Italia e la Lombardia in particolare, e quando l’uso dei richiami è oggetto di votazioni in Parlamento e decreti del Governo.
A ciò si aggiunge la scelta dell’Ispra di dare parere favorevole alla delibera, davvero inspiegabile anche alla luce delle osservazioni della Commissione europea nella lettera di messa in mora.

«Quella della Regione Lombardia – dichiara Danilo Selvaggi, Direttore generale Lipu-BirdLife Italia – è un’iniziativa ben più che provocatoria. È un atto di spregio verso ogni minima regola. Deliberare la cattura di migliaia di uccelli selvatici, a fini di richiamo, quando l’Italia è in piena procedura di infrazione e sorvegliata speciale in tema di infrazioni alla direttiva Uccelli, significa sfidare l’Europa e considerare le regole come carta straccia.
«Non di meno – prosegue Selvaggi – stupisce il parere positivo dell’Ispra, che a differenza della politica lombarda non deve difendere alcuna tradizione violenta né bacini elettorali. Evidentemente all’Ispra la procedura di infrazione non è arrivata, o è stata dimenticata in un cassetto, o letta con pochissima attenzione.
«È un vicenda clamorosa quanto amara, ma anche molto istruttiva: siamo curiosi, a questo punto, di vedere se qualcuno, nel Governo o in Parlamento, avrà ancora voglia di affermare che la cattura dei richiami vivi la si stoppa semplicemente con il rimando alla deroga.
«Nell’attesa che le istituzioni battano un colpo – conclude Selvaggi – noi ci muoveremo, chiedendo subito alla Commissione europea di intervenire sollecitando un atto straordinario, un’ordinanza della Corte di Giustizia che sospenda con effetto immediato questa delibera della vergogna e, visto che noi ci riusciamo da soli, riporti l’Italia nel solco della legge».

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