No alle trivellazioni offshore… parola alla Puglia

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Il Coordinamento No Triv Molfetta ribadisce la propria opposizione ad un ennesimo tentativo, da parte delle multinazionali del petrolio, di operare nell’Adriatico alla ricerca di gas o petrolio

È Molfetta, cittadina in provincia di Bari, che ora si attiva facendo nascere il «Coordinamento No Triv Molfetta». È storia di pochi giorni fa infatti, la presentazione di quattro istanze, dalla Global Petroleum Limited, per la ricerca d’idrocarburi in mare.
Il Coordinamento No Triv Molfetta ribadisce la propria opposizione ad un ennesimo tentativo, da parte delle multinazionali del petrolio, con l’avvallo delle scelte politiche in campo energetico dei governi di ieri e di oggi, di operare nell’Adriatico alla ricerca di gas o petrolio.
Chiede all’Amministrazione locale di farsi portavoce verso gli enti sovraordinati, ovvero, Regione e ministeri dell’Ambiente e dello Sviluppo, della contrarietà dei territori costieri alle trivellazioni offshore, utilizzando tutte le leve politiche e giuridiche a disposizione ed attivandosi, con l’ausilio di singoli, associazioni e collettivi organizzati, per formulare entro il 4 Agosto 2014 le osservazioni alle istanze presentate dalla Global Petroleum Limited.
Da parte del Coordinamento, questo primo incontro, cui ne seguiranno altri in tutte le città interessate e non solo, è stato un utile confronto pubblico su tematiche che a Molfetta, come in tutte le comunità responsabili, devono essere discusse con la compartecipazione di tutte le forze attive e questo al fine di sensibilizzare la popolazione sui rischi ambientali ed economici derivanti dalle trivellazioni.
L’idea di sviluppo insito in questi processi ha già manifestato il proprio volto oscuro in altre regioni italiane come l’Emilia Romagna e la Basilicata dove, in quest’ultima, l’inquinamento del Pertusillo mette a serio rischio la potabilità delle acque per la popolazione lucana e pugliese. L’illusione che le estrazioni di petrolio e gas incidano sui costi delle bollette energetiche, portando profitto a comuni e regioni interessate, è stato smentito dal conseguente peggioramento di tutte le altre attività produttive (agricoltura, pesca, turismo) che hanno svuotato la ricchezza naturale dei territori ed intensificato l’emigrazione.
In definitiva, la partita che si gioca sui territori avrà aspetti fondamentali per il futuro delle comunità perché riguarda la tutela della salute, dell’ambiente, lo sviluppo sano dell’economia ripartendo dalle eccellenze dei singoli luoghi, vero elemento portante di crescita.

I dettagli del progetto

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