Già nelle ultime settimane si era osservato un aumento nell’intensità della consueta attività stromboliana. Ma è nella mattinata dello scorso 17 giugno che la bocca dello Stromboli, posta nella parte centrale della terrazza craterica, ha iniziato a produrre un’attività di lanci bassi di brandelli di lava fluida, alimentando un piccolo flusso lavico di alcune decine di metri verso una parte depressa della stessa area
Dopo molti mesi di attività piuttosto modesta, lo Stromboli da alcuni giorni sta mostrando frequenti esplosioni da tutte le bocche eruttive della zona craterica sommitale, conosciuta anche come «terrazza craterica»
Già nelle ultime settimane si era osservato un aumento nell’intensità della consueta attività stromboliana. Ma è nella mattinata dello scorso 17 giugno che la bocca dello Stromboli, posta nella parte centrale della terrazza craterica (S2), ha iniziato a produrre un’attività di spattering (lanci bassi di brandelli di lava fluida), alimentando un piccolo flusso lavico di alcune decine di metri verso una parte depressa della stessa area. L’attività si è conclusa nel pomeriggio dello stesso giorno. L’episodio è stato accompagnato da un significativo, ma breve, aumento dell’ampiezza del tremore vulcanico, registrato dalla rete sismica dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv) presente sull’isola.
Un nuovo aumento dell’attività si è registrato nella mattinata del 22 giugno, con frequenti esplosioni da tutte le bocche eruttive con, a seguire, una vivace attività di spattering da una delle bocche posta sull’orlo settentrionale della terrazza craterica (N2), alimentando un trabocco lavico in direzione della Sciara del Fuoco.
La colata è lentamente avanzata sul ripido pendio, percorrendo nelle ore successive poche centinaia di metri nella parte alta della Sciara. Da qui blocchi incandescenti si sono distaccati, rotolando fino al mare. Sebbene nella serata l’attività effusiva sia andata diminuendo, il mattino seguente (23 giugno) si è potuto osservare una debole emissione di lava, che si è conclusa nella tarda mattinata. Contemporaneamente l’attività esplosiva ha mostrato una netta diminuzione. Come per l’episodio precedente, anche l’attività del 22-23 giugno è stata accompagnata da un aumento dell’ampiezza del tremore vulcanico, che nella mattinata del 23 giugno è rientrata su livelli consueti.
«È dal 2009 che sullo Stromboli si osservano numerosi episodi di attività di spattering e, in taluni casi, piccole fontane di lava, con modeste colate di lava sia all’interno della terrazza craterica, sia sull’alto versante della Sciara del Fuoco – spiega Boris Behncke, ricercatore dell’Ingv -. L’ultima serie è avvenuta tra fine dicembre 2012 e metà maggio 2013. Le colate laviche prodotte in questi episodi hanno avuto per lo più una estensione limitata, senza raggiungere il mare, e alimentate solo per poche ore o, in taluni casi, per pochi giorni».
L’attività dello Stromboli è costantemente sorvegliata, tramite una sofisticata rete strumentale multiparametrica, dall’Ingv.