La riforma dell’Albo nazionale gestori ambientali

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Il nuovo regolamento è composto da 26 articoli e definisce le attribuzioni e le modalità di organizzazione dell’Albo nazionale dei gestori ambientali, i requisiti tecnici e finanziari delle imprese e dei responsabili tecnici, i termini e le modalità di iscrizione e i relativi diritti annuali

Come più volte preannunciato è stato pubblicato, sulla «Gazzetta Ufficiale» n. 195 del 23 agosto, il decreto 3 giugno 2014 n. 120 che regolamenta l’Albo nazionale dei gestori ambientali e, contestualmente, abroga il D.M. 28 aprile 1998, n. 406.
Il nuovo regolamento è composto da 26 articoli e definisce le attribuzioni e le modalità di organizzazione dell’Albo nazionale dei gestori ambientali, i requisiti tecnici e finanziari delle imprese e dei responsabili tecnici, i termini e le modalità di iscrizione e i relativi diritti annuali.
Importanti novità relative alle categorie di iscrizione, alle modalità di trasmissione, ai requisiti di idoneità tecnica dei veicoli ed ai compiti e responsabilità del Responsabile tecnico.
Bene questo in sintesi, ma quali sono le principali novità del decreto che entrerà in vigore il 7 settembre?
Eccone alcune:
– Gli operatori non devono più comunicare le modifiche anagrafiche al Registro imprese;
– le categorie di iscrizione verranno accorpate;
– viene disciplinata la trasmissione via internet delle domande di iscrizione all’Albo mentre per i rinnovi servirà presentare l’autocertificazione che attesti il permanere dei requisiti utili all’iscrizione;
– decade l’obbligo di dimostrare l’idoneità degli automezzi con la perizia di un professionista sostituita da una dichiarazione redatta e firmata dal Responsabile tecnico dell’impresa.
Novità importanti anche sul fronte della definizione dei requisiti del Responsabile tecnico la cui professionalità, prima dell’entrata in vigore del decreto, doveva essere dimostrata tramite la partecipazione a corsi di formazione comprensivi di esami e ora, con la pubblicazione del decreto 3 giugno 2014 n. 120, testata da subito tramite verifica e successivamente accertata ogni cinque anni.
E il tutto per permettere un risparmio alle imprese di circa 15.554.000 euro.
Ora non ci resta che attendere qualche giorno l’entrata in vigore del decreto per testare l’ efficacia del sistema.

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