OK il riciclo del vetro al Sud

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II Meridione è a +8,3% rispetto al 2013 ma si può fare ancora di più. Un comune di 100.000 abitanti potrebbe avere un beneficio economico fino a 670.000 euro con una raccolta di 29 kg/anno di vetro per abitante. Casi di successo si riscontrano in città come Salerno, che da anni ha raggiunto e mantiene risultati di eccellenza assoluta a livello nazionale, e Cosenza, che in pochi mesi ha colmato il proprio ritardo e raggiunto il 52% di raccolta differenziata. In Puglia, la raccolta media è di 13,3 kg per abitante, 4,5 in meno rispetto a quella del Sud. In Provincia di Bari la raccolta è di 12,6 kg per abitante, poco al di sotto della media regionale. A Lecce e Provincia, invece, si registra una punta di 16,4 kg per abitante

Il riciclo del vetro sta migliorando il suo trend anche al Sud. È per sottolineare questo buon andamento e sollecitare allo stesso tempo di non mollare, che il CoReVe, il Consorzio per il Recupero del Vetro da imballaggi e Anci, l’Associazione dei Comuni d’Italia hanno organizzato una serie di convegni al Sud. Oggi in Puglia e prossimamente in Calabria, il Convegno «Raccolta differenziata del vetro, costo o opportunità?» vuole sottolineare tutti i benefici che una crescita della quantità e qualità della raccolta del vetro può garantire alle amministrazioni locali e ai cittadini.

 

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II Sud è a +8,3% rispetto al 2013 ma si può fare ancora di più. Un comune di 100.000 abitanti potrebbe avere un beneficio economico fino a 670.000 euro con una raccolta di 29 kg/anno di vetro per abitante.
La raccolta differenziata dei rifiuti di imballaggi in vetro in Italia nel 2013 ha raggiunto una media di 28,9 kg per abitante, con sensibili variazioni nel suo funzionamento tra il Nord, il Centro e il Sud.
Proprio quest’ultimo, che fino a pochi anni fa conferiva quantitativi per abitante molto bassi, sta assistendo ad un recupero progressivo di comportamenti virtuosi e nel 2013 ha registrato nelle sue regioni il più consistente balzo in avanti nella raccolta del vetro, con un +8,3% rispetto all’anno precedente, arrivando ad una media di 17,8 chilogrammi per abitante l’anno, un quantitativo ancora lontano dai 28,9 chilogrammi della media nazionale, ma che dimostra come si sia imboccata una strada che permetterà di raggiungere risultati rilevanti.
Casi di successo al Sud, che testimoniano come ci siano ampi margini di crescita, si riscontrano in città come Salerno, che da anni ha raggiunto e mantiene risultati di eccellenza assoluta a livello nazionale, e Cosenza, che in pochi mesi ha colmato il proprio ritardo e raggiunto il 52% di raccolta differenziata.
In Puglia, dove la raccolta media è di 13,3 kg per abitante, 4,5 in meno rispetto a quella del Sud in generale, abbiamo situazioni diverse. In Provincia di Bari, ad esempio, la raccolta del vetro è di 12,6 kg per abitante, poco al di sotto della media regionale. A Lecce e Provincia, invece, si registra una punta di 16,4 kg per abitante, ben al di sopra della media regionale e non lontana da quella del meridione nel suo complesso. I dati dimostrano, dunque, che ci sono in Regione ancora ampi margini di crescita per la raccolta differenziata degli imballaggi in vetro e realtà che hanno già scoperto l’opportunità ambientale ed economica offerta da buoni risultati della raccolta differenziata.

Il beneficio economico di un comune di 30.000 abitanti che raccoglie 29 kg/ab anno di vetro sarebbe pari a 201.000 euro l’anno (contributi CoReVe più risparmio dello smaltimento in discarica) mentre scende a 90.000 euro se la raccolta è di 13 kg/ab l’anno. I benefici per un comune di 100.000 abitanti arriverebbero a 670.000 euro con una raccolta di 29 chilogrammi per abitante ma di soli 113.000 con una raccolta di 13 chilogrammi.
Nel 2013 la raccolta differenziata del vetro ha evitato agli italiani costi per lo smaltimento in discarica pari a circa 150 milioni di euro e corrisposto ai Comuni, tramite il sistema CoReVe, 46,5 milioni di euro.
Ma attenzione, affinché tutto ciò diventi la norma è necessario garantire che i sistemi adottati siano efficienti, che la gestione e l’organizzazione dei servizi siano efficaci ed economici e che anche i cittadini siano coinvolti ed informati in modo adeguato.
Uno dei grandi problemi irrisolti resta ancora, infatti, la qualità del rottame di vetro che arriva dalle raccolte differenziate. Spesso si trovano mescolate al rottame sostanze improprie che causano difetti sui nuovi contenitori. Questi nemici del riciclo si chiamano bicchieri di cristallo, piatti e tazzine di ceramica, pirex, lampadine, specchi. A causa di questi rottami «alieni», su 1.720.000 tonnellate di vetro che proviene dalle raccolte differenziate con un tasso di riciclo del 72,9%, 124.000 tonnellate devono andare in discarica. E la raccolta differenziata fatta male crea anche un danno economico: secondo l’accordo Anci-Conai se è eccellente il corrispettivo riconosciuto è 45,50 euro a tonnellata, se è pessima solo 5 euro alla tonnellata.

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