Per il Sistri è accanimento terapeutico

649
foto Vito Stano
Tempo di lettura: 2 minuti

Un sistema di controllo che non funzione eppure il sito ufficiale viene aggiornato, le varie procedure riviste e corrette con costanza pur non essendo più attivi email istituzionali e numeri verdi dove, di contro, sono operative solo voci meccaniche. Per le aziende continua ad essere solo un impedimento e un costo indiretto. Un sistema che non serve alla collettività perché non aiuta ad evitare il traffico illecito dei rifiuti e non garantisce maggiore trasparenza, conoscenza e prevenzione dell’illegalità

La nostra Guida per le Aziende 

Il Ddl approvato dalla Camera dei Deputati il 13 novembre 2014, e ora al vaglio del Senato per l’approvazione definitiva, parla anche del Sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti (Sistri). Viene confermata la vigente operatività del sistema e si prevede l’allungamento, fino al 31 dicembre 2015, del periodo in cui i soggetti obbligati devono continuare ad effettuare anche il tracciamento tradizionale dei rifiuti.
Il nuovo passaggio a Montecitorio del Ddl recante «Disposizioni in materia ambientale per promuovere misure di Green Economy e per il contenimento dell’uso eccessivo di risorse naturali» ha infatti sancito unicamente una estensione della durata del cosiddetto «doppio binario», ossia del periodo transitorio durante il quale i soggetti obbligati ad utilizzare il nuovo sistema di controllo dei rifiuti devono al contempo osservare anche le prescrizioni relative ai registri di carico e scarico e ai formulari di identificazione rifiuti, godendo di una sospensione delle sole sanzioni relative al Sistri che si applicheranno dal 1° gennaio 2016.
Insomma, si continua a mantenere in vita un sistema che non funziona andando a posticipare solo le responsabilità. Dopo quello che il ministro Galletti disse in occasione dell’inaugurazione di Ecomondo 2014 ci si aspettava un comportamento più corretto che affrontasse i problemi e non che rinviasse i quesiti. Il Sistri non funzione eppure il suo sito ufficiale viene aggiornato, le varie procedure riviste e corrette con costanza pur non essendo più attivi email istituzionali e numeri verdi dove, di contro, sono operative solo voci meccaniche.
E le aziende? Per le aziende questo sistema continua ad essere solo un impedimento e un costo indiretto. Un sistema che non serve alla collettività perché non aiuta ad evitare il traffico illecito dei rifiuti e non garantisce maggiore trasparenza, conoscenza e prevenzione dell’illegalità.
Un mostro informatico che ha sfamato molta gente, così come avviene silenziosamente in Italia anche se questa volta ancor più slealmente andando a celare l’inganno e mascherandolo da bene pubblico.
Un mostro informatico da eliminare.
Chi avrà il coraggio di farlo?

LogoABB