Annunciano deforestazione zero… ma i conti non tornano

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Con le due principali imprese cartarie indonesiane che vantano politiche di «Zero Deforestazione», i conti non tornano. Secondo il rapporto, l’anno scorso, il legname di origine illegale ha superato di ben 20 milioni di metri cubi le forniture legali. Lo studio si basa sui dati del ministero delle Foreste, e sostiene che il paese non dispone di piantagioni abbastanza estese per allineare la capacità produttiva dell’industria. La April continua ad abbattere le foreste

Circa un terzo del legname utilizzato dall’industria forestale in Indonesia nel 2014 proviene dall’abbattimento delle foreste pluviali o di altre fonti illegali, secondo uno studio pubblicato dal centro ricerche Forest Trends e dalla indonesiana Anti Forest-Mafia Coalition. Con le due principali imprese cartarie che vantano politiche di «Zero Deforestazione», i conti non tornano. Secondo il rapporto, l’anno scorso, il legname di origine illegale ha superato di ben 20 milioni di metri cubi le forniture legali. Lo studio si basa sui dati del ministero delle Foreste, e sostiene che il paese non dispone di piantagioni abbastanza estese per allineare la capacità produttiva dell’industria.

Lo studio dimostra l’inefficacia della moratoria sancita dal governo sui permessi di nuove concessioni. Il nuovo presidente indonesiano Joko Widodo, insediatosi lo scorso ottobre, ha promesso di ripristinare le foreste degradate, ma poi ha unificato i ministeri delle foreste e dell’ambiente e ha sciolto l’agenzia incaricata di ridurre le emissioni causate dalla deforestazione.
Secondo il rapporto, il gap nella fornitura di legno legale crescerà di almeno 10 milioni di metri cubi se le cartiere decideranno di operano a piena capacità, e rischia di saltare a oltre 44 milioni di metri cubi se saranno costruite le nuove cartiere in programma, tra cui la nuova cartiera da due milioni di tonnellate annue che la App progetta di costruire in Sumatra meridionale. L’industria cartaria opera attualmente a meno di 80 per cento della capacità produttiva.
«L’Indonesia deve estendere la moratoria sulle nuove concessioni ed evitare un aumento della capacità produttiva, almeno fino a quando questo divario non sarà chiuso», ha commentato Michael Jenkins, di Forest Trends.
La moratoria indonesiana sui nuovi permessi per creare piantagioni abbattendo foreste primarie e drenando torbiere, è frutto di un accordo miliardario con la Norvegia volto a ridurre le emissioni di carbonio, ma scade il prossimo maggio. Secondo scienziati come Belinda Arunarwati Margono e Fred Stolle, tra il 2000 e il 2012, l’Indonesia ha perso oltre 6 milioni di ettari delle sue foreste primarie, un’area delle dimensioni dell’Inghilterra.
La deforestazione, il drenaggio delle torbiere e l’impiego del fuoco per eliminare la boscaglia sono una delle principali cause delle alte emissioni di gas serra dell’Indonesia, divenuto ormai il quarto paese produttore di anidride CO2.

La April continua ad abbattere le foreste

Un anno fa, la April, la seconda e discussa cartiera indonesiana, per riconquistare i propri clienti, si è impegnata a una nuova politica di gestione sostenibile delle foreste. La April era infatti accusata di provocare terribili impatti ambientali e sociali, oltre che di minacciare il clima globale con il drenaggio delle torbiere, uno dei più rilevanti depositi di carbonio. Ma secondo le associazioni ambientaliste, a un anno dall’annuncio della nuova policy, i risultati sono ben miseri: la policy è insufficiente, inefficace e non viene neppure applicata. La deforestazione continua, così come i conflitti sociali. «A un anno dalla pubblicazione della policy, ancora non ne vediamo la rilevanza. Gli impegni non si rispecchiano nella realtà, e non resta che il mero business as usual», sostiene Mulslim Rasyid, Coordinatore della rete ambientalista Jikalahari.
«La April nel 2011 aveva annunciato che non avrebbe usato fibre provenienti dalla deforestazione a partire dal 2014. Ora ha spostato questo impegno alla fine del 2019, il che vuol dire che si prepara a usare grandi quantità di legname proveniente dalle foreste», ha aggiunto Muslim.
Diverse investigazioni condotte dalle associazioni ambientaliste a Sumatra e Borneo hanno mostrato come i fornitori della April hanno continuato a violare la pur debole policy aziendale. Le loro conclusioni sono state confermate da un audit commissionato alla Kpmg dalla stessa commissione che supervisiona la policy della April (Stakeholder Advisory Committee). Secondo un Aggiornamento per i clienti della April pubblicato ieri da Greenpeace: «l’audit della Kpmg ha rilevato come nessuna delle concessioni forestali sia in regola con la policy» (l’audit non è pubblico ma è stato diffuso in forma anonima). L’audit riporta inoltre che nei primi sei mesi del 2014, la April ha ricevuto 50.000 metri cubi di legname da foreste pluviali non era stata fatta alcuna delle promesse verifiche sulla qualità ambientale della foresta. Ma secondo Greenpeace, l’impianto della April a Sumatra avrebbe macinato 1,3 milioni di legname proveniente dalle foreste naturali.
Anche sul fronte dei conflitti sociali, non si vedono progressi. «La April non ha mantenuto alcun impegno alla risoluzione dei conflitti sociali – spiega Riko Kurniawan, di Walhi (Friends of the Earth Indonesia) -. Le proteste delle comunità locali continuano, e la volontà di risolvere i conflitti è discutibile: quindici abitanti dei villaggi sono stati arrestati perché protestavano contro la distruzione delle loro foreste, da parte della April».
«Non si vedono reali vantaggi per l’ambiente nella policy della April. La protezione delle foreste di alto valore ambientale continua a non essere implementata, e le associazioni ambientaliste continuano a scoprire nuovi tratti di foresta naturale abbattuta e nuovi canali tracciati per drenare la torba – commenta Aditya Bayunanda del Wwf -. La April ha ottenuto l’autorizzazione ad aumentare la capacità produttiva del proprio impianto (Pt Rapp, Riau Andalan Pulp & Paper) a 2,7 milioni di tonnellate annue.
Anche per la rete forestale del Borneo, Rphk, la policy della App è deludente: «dopo le nostre denunce della deforestazione in corso in East Kalimantan, in violazione alla policy aziendale, la April ha organizzato una visita congiunta nell’area, che ha confermato i fatti. Ma poi non ha più fatto nulla, mentre la deforestazione continua», sostiene Syamsul Rusdi del Rphk.
Le associazioni ambientaliste richiedono alla April di fermare immediatamente la distruzione delle foreste e delle torbiere, e di impegnarsi a proteggere realmente entrambe.