Il sole e il vento del nostro vissuto

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Il sole non è solo all’origine di quei fenomeni che noi percepiamo come luce e riscaldamento dei nostri ambienti naturali di vita e che alimentano la produzione vegetale e tutto quello che ne consegue, ma è anche causa dell’aumento dell’energia cinetica (rilevabile come aumento di temperatura) delle particelle di materia, coinvolte dall’impatto della sua radiazione luminosa con l’ambiente terrestre. Nel caso dei fluidi, in particolare per quelli dell’involucro gassoso che circonda la Terra a partire dal suolo, un aumento dell’energia cinetica delle particelle gassose produce la diminuzione della densità del fluido atmosferico. Infatti, per la maggior energia cinetica, gli urti fra le particelle diventano più efficaci nel respingersi a vicenda (facendo aumentare, così, le loro distanze reciproche) e, dunque, facendo diminuire la loro presenza nell’unità di volume, cioè facendo diminuire la densità del fluido. Nell’atmosfera questa variazione di densità può coinvolgere grandi masse di aria che spinte verso il basso (quelle a maggiore densità) e verso l’alto (quelle a minore densità), generano quei loro spostamenti, anche violenti, che percepiamo come vento.

Diversamente dal sole, che dà l’idea di un fenomeno statico perché rilevato più attraverso gli effetti (calore, luce) che come propagazione di una radiazione, il vento, con i movimenti che imprime alle cose sembra, invece, un dinamico animatore dei paesaggi che attraversa. Il vento è un fenomeno naturale con il quale l’uomo sa entrare in sintonia quando gli presenta le vele delle imbarcazioni o le ali degli alianti o le pale di un mulino o quando, nelle giornate primaverili, è attratto dalla sua avvolgente presenza e non sa resistere alle sue carezze o, ancora, quando sotto una nevicata, sa resistere, invece, al suo gelido soffio.
Il vento diventa energia, a nostra disposizione, solo quando è sottomesso, da una macchina, a compiere un lavoro e quando l’uomo diventa parte interessata e coinvolta operativamente, fino a essere asservita, al suo ciclo produttivo. Cervantes nel suo don Chisciotte, che combatte contro i mulini a vento, sembra aver intuito e anticipato l’antagonismo uomo-macchina che è al centro di quella crisi che (iniziata con la prima rivoluzione industriale, alla fine del XVIII secolo) è arrivata, oggi, a disgregare l’identità sociale e individuale dell’uomo, riducendolo ad appendice impotente dei meccanismi terminali di un potere finanziario diventato assoluto e globale.
All’inizio la macchina serviva ad aumentare la produzione e i profitti, oggi pretende, invece, di sostituire l’uomo quasi per realizzare il sogno di un volere che, senza altri controlli e ostacoli, diventa potere. Con un semplice comando, intimato da un dito a un tasto, si può imporre tutta un’inarrestabile produzione di cose e, insieme, l’asservimento dell’uomo ai conseguenti meccanismi consumistico-produttivi. Tante più cose, tanti più profitti su una sola stessa idea, quasi una miracolosa moltiplicazione di pani e di pesci, mutuata da una realtà di bisogno evangelico, ma qui miseramente finalizzata ai consumi dettati dall’artificio delle mode.
Il sole e il vento sono oggetto di nostri spontanei momenti di contemplazione e, quasi ammaliati dalla loro capacità di dare visibilità e movimento alle cose, molti si appassionano alla ricerca delle possibili interpretazioni scientifiche e dei perché di tali fenomeni. Alcuni si sentono tanto rapiti da decidere di non tornare più a mettere i piedi per terra. Altri, invece, preoccupati dal solo voler tenere ben saldi i piedi sulla terra (non accettando di cedere alle seduzioni di moderne sirene o di vedere messe in crisi le proprie false certezze), come se fossero degli Ulisse omerici, si fanno legare all’albero maestro virtuale di qualche ideologia, immaginando così di poter resistere alle disorientanti diverse verità proposte da una mente pensante. Altri, ancora, forse prendendo atto dell’impotenza umana nell’affrontare e risolvere questo tipo di problemi, decidono, invece, di non affrontarli e se ne disinteressano del tutto.