Le tre crisi

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Tutti i popoli del Mondo, prima di tutto il popolo greco, hanno realizzato, ormai, che il Mondo ed in particolare l’Europa vivono nel bel mezzo di una grande crisi economica, energetica e ecologica che è sostanzialmente voluta e gestita dal potere finanziario. Poiché sia il clima sia l’energia ma anche l’economia sono sistemi complessi e dinamici, la loro trattazione può essere affrontata solo con l’approccio per sistemi. Se si riesce a farlo, si impone l’analisi di tutti gli aspetti di sistema ad iniziare da quelli di sicurezza (Safety, Security, Salvaguardia di Fig. N° 2) fino a quelli di inquinamento, disinformazione e, purtroppo, di sicurezza militare includente il terrorismo ecc.

Tutto deve essere gestito e condizionato dalle limitazioni economiche. Gli incidenti catastrofici naturali quali quelli di Fukushima, Libya, Arab Spring, Macondo, Elgin, Iran, Filippine ecc. con inondazioni, terremoti hanno influenzato fortemente i politici, gli economisti, i finanzieri e simili organizzazioni imponendo, in particolare, l’attenzione alla crisi energetica diretta e, ad esempio, scatenata dalla negazione o dubbio sulla esistenza del «picco del petrolio» e dalla relativa guerra strategica fra fonti di energia classiche e quelle alternative, che alcuni definiscono, rinnovabili.
La sicurezza degli approvvigionamenti, le difficoltà di importazione ed esportazione di petrolio, gas naturale, carbone ed in genere di energia, e quindi essenzialmente la paura della riduzione di energia, appare adesso come una spada di Damocle sul capo del «Top Management europeo». Così il sistema globale dell’energia continua a funzionare secondo le regole classiche degli affari più biechi e triviali basati sui famosi standard delle leggi del mercato. La logica che soggiace a tale gioco di negoziazioni finanziarie consiste al solito di aumentare prezzo, domanda e fornitura automaticamente in base alle negoziazioni del prezzo, sostituzione di carburante o combustibile a fronte di innovazioni varie. In sintesi: business as usual!
In altre parole si conclude sempre con l’unica formula e regola fondamentale: la migliore energia è quella che costa di meno (motto condiviso, come si vedrà, successivamente anche dal Premio Nobel Carlo Rubbia!).
Tuttavia, oggigiorno tutti i «business» sono dominati da attacchi «cyber» che producono inganno, disturbi, disinformazioni, disperazione, volte a ingenerare discordia e guerre fratricide. Anche il popolo, i ricercatori, le industrie e i relativi aspetti scientifici, ingegneristici, medicali ed altri lavori vengono assoggettati a attacchi cyber che producono inganno e disturbo e malevolenza perturbando il lavoro facendogli assumere un volto diverso ed eventualmente cattivo.
Così il mondo è nel bel mezzo di una guerra cibernetica di elevato livello scientifico e ingegneristico che inficia la sicurezza del popolo, la protezione da attacchi e la salvaguardia esterna in modo da contagiare le idee, i fatti e la vita umana. Si abbisogna di armi cibernetiche dirette a salvare e ridurre la crisi delle «Tre EEE». All’inizio del ventunesimo secolo non si può avere paura delle emergenza che influenzano l’Europa ed il Mondo tutto. In alcuni Stati Membri europei il popolo reagisce accettando il nuovo tipo di economia e, in primo luogo, il nuovo approccio basato sulla riduzione dell’accrescimento con la riduzione del benessere e del numero di ore di lavoro giornaliere.
Alcuni settori della politica e dell’economica hanno inventato una nuova circonlocuzione per descrivere questo fenomeno economico: la decrescita felice. In altre parole, il popolo dovrebbe accettare la decrescita economica al fine di evitare ulteriori e forti riduzioni di qualità della vita, quindi di limitazioni e possibili implicazioni che potrebbero sfociare in catastrofi naturali ed artificiali di natura superiore incluso le guerre, le pestilenze e carestie.