Il voto avrebbe deciso il via libera agli alberi geneticamente manipolati nel chiuso di un ufficio tecnico del Ministero, senza che l’opinione pubblica brasiliana ne fosse a conoscenza. La protesta organizzata dal movimento Smt ha impedito che questo accadesse: la votazione è stata rinviata, e l’opinione pubblica è stata informata. Le piantagioni di eucalipto per la produzione di carta hanno occupato aree vastissime del paese, e sono responsabili di diversi impatti negativi, dai conflitti con le popolazioni indigene, all’erosione del suolo e delle falde acquifere
Il Movimento Sem Terra (Mst), l’organizzazione brasiliana dei contadini che da anni si batte per una riforma agraria, ha occupato i locali in cui era prevista la riunione della Commissione tecnica nazionale per biosicurezza. In questo modo il Mst ha impedito che la Commissione desse il via libera all’introduzione massiccia degli eucalipti transgenici nel paese. Nel frattempo, a Itapetininga, un migliaio di donne del movimento ha occupato gli impianti della principale impresa che promuove le piantagioni di alberi transgenici, la FuturaGene.
Il voto avrebbe deciso il via libera agli alberi geneticamente manipolati nel chiuso di un ufficio tecnico del Ministero, senza che l’opinione pubblica brasiliana ne fosse a conoscenza. La protesta organizzata dal movimento Smt ha impedito che questo accadesse: la votazione è stata rinviata, e l’opinione pubblica è stata informata.
In Brasile, le piantagioni di eucalipto per la produzione di carta hanno occupato aree vastissime del paese, e sono responsabili di diversi impatti negativi, dai conflitti con le popolazioni indigene, all’erosione del suolo e delle falde acquifere. L’introduzione su vasta scala di alberi transgenici avrebbe aggiunto una serie di rischi aggiuntivi, dal rischio di contaminazione, alla maggiore intensità di assorbimento di acqua e nutrienti dal suolo.