Pesticidi, perché l’Ue disattende la legge

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Si chiede lo Stop a pesticidi e interferenti endocrini. Si tratta di sostanze chimiche che danneggiano il nostro sistema ormonale, causando effetti sul comportamento, sulla riproduzione, sull’insorgenza del cancro, su difetti congeniti e altro ancora, con un peso per la collettività di almeno 157 miliardi di euro all’anno

La Svezia denuncia la Commissione europea alla Corte di Giustizia. Gli interferenti endocrini sono sostanze chimiche che danneggiano il nostro sistema ormonale, causando effetti sul comportamento, sulla riproduzione, sull’insorgenza del cancro, su difetti congeniti e altro ancora, con un peso per la collettività di almeno 157 miliardi di euro all’anno.
Si trovano nella plastica, nei pesticidi o in certi cosmetici.
La legislazione «Reach», che regola la registrazione, valutazione, autorizzazione e restrizione delle sostanze chimiche in Unione europea, stabilisce che le sostanze con possibili proprietà endocrine debbano essere sottoposte a una serie di valutazioni, perché ne possa essere autorizzata l’immissione sul mercato. L’obiettivo è di incoraggiare, e in alcuni casi garantire, la sostituzione a termine delle sostanze che destano le maggiori preoccupazioni.
La legislazione che disciplina la commercializzazione dei prodotti fitosanitari, tra cui i pesticidi e gli erbicidi, stabilisce quali sostanze attive possano essere utilizzate negli Stati membri, valutandone l’impatto sulla salute umana e sull’ambiente.
Infine, il regolamento sulla messa a disposizione sul mercato e all’uso di biocidi, stabilisce che debbano essere adottati criteri scientifici per definire gli interferenti endocrini.
La Commissione europea è quindi stata incaricata di prendere tutte le misure necessarie a proteggere la sicurezza pubblica. Tra queste, c’era l’impegno a definire ufficialmente ciò che costituisce un effetto sul sistema endocrino e a designare metodi di rilevamento chimico accettabili. Infine, era d’obbligo stilare una lista dettagliata sulle sostanze chimiche bandite nella produzione dei pesticidi. La scadenza per presentare questi criteri per garantire la protezione era il 14 dicembre 2013. Tuttavia, invece di fornire le linee guida di sicurezza, la «DG Sante» (Direzione Generale per la salute e i consumatori della Commissione europea, l’equivalente europeo del ministero della Salute italiano) e l’Efsa (Agenzia per la Sicurezza alimentare europea), pare abbiano lavorato per aggirare il divieto di usare interferenti endocrini.

La Svezia, ha quindi citato in giudizio l’Unione europea per la grave violazione. La mancanza di una definizione basata su basi scientifiche solide, infatti, può dare adito a differenti interpretazioni e, quindi, a differenti classificazioni di una certa sostanza chimica dal punto di vista legale.
È questo il primo passo per l’eliminazione dei Pesticidi ed erbicidi, usati tuttora nella nostra agricoltura in modo massiccio, della Plastica nel settore alimentare e di tutte le sostanze chimiche pericolose in ogni settore.