Un occhio che sarà in grado di insinuarsi nella vegetazione terrestre, scrutando nei suoi cambiamenti con un dettaglio e una precisione senza precedenti. E che potrà anche sorvegliare su alluvioni, eruzioni vulcaniche, frane, ghiacciai e cambiamenti climatici
Nulla sembra sembra fermare il fascio di onde elettromagnetiche degli apparati del satellite Sentinel 2A dell’Esa (Agenzia spaziale europea), il cui lancio è previsto per il prossimo 11 giugno dalla base spaziale di Kourou, in Guyana Francese. Il razzo vettore che lo porterà in orbita terrestre sarà il «Vega», un lanciatore della flotta europea, ma di ideazione e realizzazione quasi interamente italiane. Buona parte delle componenti del «Vega» infatti sono sviluppate da «Avio» a Colleferro (Roma), e i primi quattro lanci del razzo hanno ottenuto risultati più che soddisfacenti.
Ora, un nuovo «Vega» (Vettore europeo generazione avanzata), un razzo che è in grado di lanciare satelliti di piccole e medie dimensioni, si appresta a lanciare Sentinel 2A, un satellite che fa parte del Programma Copernicus (prima noto come Gmes) coordinato dalla Commissione europea, per il quale l’Esa è responsabile della componente spaziale.
L’obiettivo del programma è garantire all’Europa una sostanziale indipendenza nel rilevamento e nella gestione dei dati sullo stato di salute del pianeta, supportando così le necessità delle politiche ambientali pubbliche europee.
Un primo satellite, il Sentinel 1A, era stato lanciato dalla Guyana lo scorso anno, con un razzo vettore russo Sojuz-Fregat. Quel primo satellite (come anche il successivo Sentinel 3) è stato progettato e integrato in Italia negli stabilimenti di Roma della Thales Alenia Space, e alcune componenti per le comunicazioni spazio-Terra sono state realizzate dalla società di Thales e Finmeccanica, che per il satellite Sentinel 3A sarà primo contraente del programma.
Tornando a Sentinel 2A, in questi giorni il satellite si trova in Germania presso il centro Iabg per una lunga serie di test, e sta per essere impacchettato e sistemato con cura all’interno di uno speciale contenitore che lo terrà al sicuro durante il suo lungo viaggio verso la Guyana Francese, che avverrà nei prossimi giorni a bordo di un velivolo cargo Antonov.
Dopo ulteriori test tecnici, verrà dichiarato pronto per il lancio.
Il quarto e ultimo stadio del Vega lo posizionerà nella sua orbita prevista, e Sentinel 2A aprirà il proprio pannello solare per generare l’energia necessaria per eseguire il compito di monitorare la vegetazione della Terra (e non solo). Offrendo una «visione a colori», combina le capacità di alta risoluzione con quelle multispettrali: una vera «prima» per l’Esa. Con la sua copertura larga 290 chilometri e con passaggi frequenti, Sentinel 2A sarà quindi in grado di fornire la visione globale sulla vegetazione e i suoi cambiamenti.
La missione fornirà informazioni per numerose applicazioni come quelle in agricoltura e gestione della sicurezza del cibo. I suoi dati saranno utilizzati per determinare quali aree contengono varie piante e l’indice della clorofilla, valori importanti per aiutare nella previsione dei raccolti.
Così come monitorerà la crescita delle piante, Sentinel 2A potrà essere utilizzato per osservare i cambiamenti delle terre emerse e monitorare le foreste del mondo. Inoltre fornirà informazioni sull’inquinamento dei laghi e delle acque costiere. Le immagini di alluvioni, eruzioni vulcaniche e frane contribuiranno alla mappatura dei disastri naturali e aiuteranno negli sforzi umanitari.
«Ci sono voluti sei anni per farlo, ma ora Sentinel 2A ospita il più avanzato sistema di immagini di questo tipo – spiega Omar Sy, Responsabile dei Sistemi, Ingegneria e Operazioni di Sentinel 2A dell’Esa -. Ora che tutti i componenti stanno nel satellite, del peso di 1.140 chilogrammi, e sono stati tutti verificati, possiamo guardare avanti verso i primi passi che ci porteranno al lancio».
Nel frattempo procede la missione del Santinel 1A, i cui dati vengono raccolti da vari centri europei; per l’Italia, vengono ricevuti ed elaborati dalla stazione installata presso il Centro spaziale di Matera di e-Geos, una società costituita da Telespazio (80%) e Agenzia spaziale italiana (20%). I principali obiettivi della missione Sentinel-1 sono la mappatura delle aree urbane e degli impatti ambientali, il monitoraggio dei rischi da movimenti della superficie terrestre, la sorveglianza dell’ambiente marino, la sicurezza marittima, il monitoraggio dei ghiacci marini e il monitoraggio delle foreste e dei cambiamenti climatici.