La cura delle «Zone umide sipontine»

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Foto di repertorio
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Conclusa la prima fase dei lavori presso la pineta di Siponto. Qui si trova un importante habitat in corso di formazione minacciato dalla presenza di specie arboree estranee alla vegetazione autoctona. L’obiettivo principale dell’intervento è infatti quello di eliminare in particolare l’Acacia saligna che, a causa della sua invasività, rischia di sostituirsi nel tempo al bosco di Pini

Si è conclusa la prima fase dei lavori selvicolturali previsti dal progetto Life «Zone umide sipontine» per la salvaguardia e la conservazione della Pineta di Siponto.
L’area interessata da questo intervento comprende la fascia costiera a nord della foce del torrente Candelaro e si estende per circa trenta ettari. Qui si trova un importante habitat in corso di formazione (habitat 2270* «Dune costiere con Pinus pinea e/o Pinus pinaster»), minacciato dalla presenza di specie arboree estranee alla vegetazione autoctona. L’obiettivo principale dell’intervento è infatti quello di eliminare in particolare l’Acacia saligna (Acacia cianophylla), che, a causa della sua invasività, rischia di sostituirsi nel tempo al bosco di Pini.
L’intervento è stato eseguito in più fasi e con diverse operazioni selvicolturali. Le piantine con un diametro inferiore a 3 centimetri sono state eradicate manualmente, mentre quelle più grandi sono state tagliate. Nelle ceppaie rimanenti, dopo aver praticato un foro, è stato iniettato un prodotto erbicida che determina la formazione di aminoacidi aromatici tossici per la pianta. Questa modalità esecutiva ha l’obiettivo di limitare la dispersione del prodotto nell’aria e nel suolo e favorire la sua rapida diffusione nelle radici delle piante tagliate, annullando la capacità di ripresa delle Acacie tramite i polloni. Nell’ambito dei lavori sono stati eliminati anche sessanta alberi di Eucalipto in cattivo stato vegetazionale, deperienti, secchi o seccaginosi.
Per limitare l’esposizione ai venti marini dell’intera vegetazione arborea esistente, si effettuerà una eliminazione graduale delle Acacie prospicienti il mare con contestuale messa a dimora di piantine di Ginepro coccolone (Juniperus oxycedrus subsp. macrocarpa), coltivate presso il vivaio dell’Oasi Lago Salso. Gli interventi, eseguiti solo nella stagione autunno invernale per evitare disturbo alla fauna, si concluderanno nella primavera del 2016.
È questo il secondo importante intervento che viene messo in atto dal progetto Life dopo il ripristino della duna effettuato l’estate scorsa presso il villaggio di Sciale delle Rondinelle.
Il progetto Life «Zone umide sipontine», cofinanziato dall’Unione europea, è realizzato grazie al contributo dell’Assessorato alla Qualità del Territorio della Regione Puglia, della Provincia di Foggia, del Consorzio per la Bonifica della Capitanata, dell’Oasi Lago Salso e del Centro Studi Naturalistici Onlus, con il supporto del comune di Manfredonia.

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