Stop al consumo di suolo

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Chiedono, che dopo ben 15 mesi dalla presentazione del disegno di legge sia finalmente approvato al più presto in prima lettura per il Contenimento del consumo di suolo e riuso del suolo edificato (AC 2039) in Commissione per poi passare all’Aula di Montecitorio e che venga garantita una corsia preferenziale per la sua rapida approvazione anche al Senato

Il suolo è una risorsa fondamentale per l’uomo. Per sua natura al centro di un sistema di relazioni tra uomo e cicli naturali che assicurano il sostentamento della vita, è non solo riserva di biodiversità, ma anche base per la produzione agricola e zootecnica, per lo sviluppo urbano e degli insediamenti produttivi, per la mobilità di merci e persone, per il benessere ed il godimento dei valori estetici.
Questa l’introduzione del Rapporto «Il consumo di suolo in Italia» pubblicato dall’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra) pochi giorni fa.
Pur consapevoli, però, dell’importanza vitale affidata al suolo è noto che, soprattutto a causa delle attività antropiche e di scelte di uso poco sostenibili, il consumo di suolo avanza e continua a generare la perdita irreversibile di preziose risorse ambientali e funzioni ecosistemiche, influendo negativamente sull’equilibrio del territorio, sui fenomeni di dissesto, erosione e contaminazione, sui processi di desertificazione, sulle dinamiche di trasformazione e sulla bellezza del paesaggio. E questo con una sottrazione inevitabile di biodiversità del terreno che compromette la disponibilità di risorse fondamentali per lo stesso sviluppo della nostra società.
Area artificiali, spesso caratterizzate da processi di diffusione urbana, con una evidente frammentazione del paesaggio sono visibili ovunque e compromettono la salvaguardia di tutti noi.
Il nostro Paese ha un livello di consumo di suolo tra i più alti in Europa, nonostante le peculiarità del territorio italiano dovute alle caratteristiche orografiche e ambientali, che dovrebbero evitare l’espansione urbana in zone ad elevata fragilità ambientale e territoriale.
Un consumo di suolo e dinamiche insediative, non giustificate da analoghi aumenti di popolazione e di attività economiche, che ancora crescono in modo significativo, pur segnando un rallentamento negli ultimi anni.
Un territorio e un paesaggio che vengono quotidianamente invasi da nuovi quartieri, ville, seconde case, alberghi, capannoni industriali, magazzini, centri direzionali e commerciali, strade, autostrade, parcheggi, serre, cave e discariche, e che comportano la perdita di aree agricole e naturali ad alto valore ambientale, con un uso del suolo non sempre adeguatamente governato da strumenti di pianificazione del territorio e del paesaggio.
E se da un lato abbiamo la diffusione, la dispersione, la decentralizzazione urbana e l’intensificazione agricola, che riguardano soprattutto le aree costiere mediterranee e la pianura padana, dall’altro ritroviamo, l’abbandono delle terre, soprattutto in aree marginali, e la frammentazione delle aree naturali.
Per affrontare questo tema le Associazioni Fondo Ambiente italiano (Fai), Legambiente e Wwf in una lettera aperta inviata ai membri delle Commissioni ambiente e agricoltura della Camera dei Deputati chiedono, che dopo ben 15 mesi dalla sua presentazione sia finalmente approvato al più presto in prima lettura il disegno di legge per il Contenimento del consumo di suolo e riuso del suolo edificato (AC 2039) in Commissione per poi passare all’Aula di Montecitorio e che venga garantita una corsia preferenziale per la sua rapida approvazione anche al Senato.
In definitiva, risulta necessario legiferare sull’argomento altrimenti si rischia di non fornire ancora una risposta efficace ai gravi e urgenti problemi che riguardano la qualità dello sviluppo delle nostre città e la sicurezza delle popolazioni che le vivono.
Il Paese merita di essere dotato di una normativa innovativa sul consumo del suolo e la rigenerazione urbana in vista delle numerose problematiche connesse alla cosa, in primis il dissesto idrogeologico, e ha necessità che vengano date risposte in tempi brevi.