Non ci sono città italiane nella Top ten mondiale delle metropoli più smart. Il caso di Barcellona. L’esempio di Nizza che nell’arco di meno di un biennio è riuscita a ridurre i costi dell’elettricità comune dell’80%, ad abbattere i costi della gestione della burocrazia per i servizi pubblici, ha aumentato l’incasso dei parcheggi del 35% ed ha migliorato la qualità dell’aria
Una città smart, tra le altre cose, deve garantire un miglioramento dell’efficienza dal punto di vista burocratico ed amministrativo, accompagnata allo stesso tempo da una riduzione delle imposte locali e delle tasse che vedono la casa come costante protagonista. Una delle ragioni per cui in Italia è abbastanza evidente che non si possa parlare di vere e proprie città smart, considerato l’introduzione di Imu, Tasi, Imu e molti altri «balzelli»…
Il dubbio nasce in modo quasi naturale quando ci si confronta con altre città, dove nonostante le dimensioni, sono stati raggiunti obiettivi che nel Bel Paese sembrano invenzioni di letteratura fantascientifica. Ed infatti non ci sono città italiane nella Top ten mondiale delle metropoli più smart, dove le prime cinque posizioni sono occupate da ben due città europee, una delle quali appartenente ad un Paese che ha dovuto affrontare enormi problemi per far quadrare i bilanci e passare gli esami della Ue: si tratta di Barcellona.
Non solo, Barcellona è anche la città che occupa la prima posizione, seguita da New York, poi Londra, Nizza, e infine Singapore. Tra queste si è messa in luce in particolare Nizza che nell’arco di meno di un biennio è riuscita a ridurre i costi dell’elettricità comune dell’80%, è riuscita ad abbattere i costi della gestione della burocrazia per i servizi pubblici, ha aumentato l’incasso dei parcheggi del 35%, ed ha ottenuto un calo del traffico del 30% e un miglioramento della qualità dell’aria, con riduzione dell’inquinamento del 25%. E tutto questo senza aumentare tasse o imposte e facendo sentire i propri cittadini ancora più al sicuro.
Il tutto è stato raggiunto grazie agli effetti dell’interconnessione e della tecnologia, tramite l’installazione di una serie di centraline che monitorano l’aria, l’umidità (con collegamento agli impianti e sistemi anti incendio), luminosità (con sensori che cambiano il livello di luce a seconda che ci siano condizioni climatiche sfavorevoli oppure situazioni in cui il livello di luce è molto elevato), e che misurano anche l’intensità del campo magnetico, così da individuare nei parcheggi quelli che sono vuoti e quindi disponibili.
Quali i vantaggi per i cittadini? La maggior parte di questi dati possono essere controllati o consultati tramite il proprio smartphone, sul quale basta scaricare gratis l’applicazione Nizza pass. Tra le varie funzioni c’è quella che permette, a distanza di consultare la situazione di un parcheggio, ed eventualmente prenotare il posto individuato come libero, pagando il relativo pedaggio, quando ancora non si è raggiunto il punto di interesse. Se il posto dovesse essere occupato abusivamente da qualcun altro, che non ha pagato il parcheggio, i sensori fanno partire immediatamente la comunicazione della violazione alla polizia con conseguente invio della multa.
Un altro servizio molto gradito è quello degli Spot Mairie, cabine collocate nei centri commerciali che permettono di comunicare gratuitamente con i dipendenti della pubblica amministrazione, durante gli orari in cui i centri commerciali presso i quali sono installati sono aperti, potendo anche stampare i documenti. Insomma una città interconnessa che indubbiamente ha già offerto una serie di effetti positivi. Per qualcuno resta il timore degli effetti che si possono subire nel vivere in una città monitorata 24 ore su 24, ma i più sono contenti della qualità della vita raggiunta.